Gazzetta di Reggio

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Il rapporto annuale

Arpae: «A Reggio nel 2024 un marcato miglioramento della qualità dell’aria»

Alice Benatti
Arpae: «A Reggio nel 2024 un marcato miglioramento della qualità dell’aria»

Calato il biossido di azoto. Sulle Pm10 la stazione di rilevamento di viale Timavo ha superato per la prima volta il test dei vari limiti di legge

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Reggio Emilia Certifica «un marcato miglioramento della qualità dell’aria sia in città che in provincia» il rapporto annuale di Arpae Emilia-Romagna. L’agenzia regionale per la protezione ambientale ha infatti analizzato i dati rilevati nel 2024 dalle cinque stazioni di monitoraggio presenti sul nostro territorio e le buone notizie sono sostanzialmente due. La prima è che per la prima volta, da quando è iniziata la rilevazione delle Pm10 – per Reggio si parla del 1999 –, la stazione di rilevamento di viale Timavo, posizionata a ridosso della circonvallazione, ha superato il test dei vari limiti imposti dalla legge. In sostanza, significa che il valore massimo giornaliero di concentrazione di Pm10 registrato non ha superato i 50 microgrammi per metro cubo per più di 35 giorni l’anno e che la media annuale è stata inferiore ai 40 microgrammi per metro cubo. La seconda buona notizia è che la medesima stazione ha rilevato i valori più bassi di biossido d’azoto degli ultimi 20 anni, segnando un -10% nel 2024 sul 2023. In generale, guardando a questo inquinante tipico dei centri urbani – alla cui esposizione nell’Ue nel solo 2021 sono stati attribuiti 52mila decessi –, nel 2024 si conferma una diminuzione delle sue concentrazioni medie annuali rispetto agli anni precedenti oltre che nella stazione da traffico (quella di viale Timavo) anche in quella di fondo urbano (San Lazzaro). «Nella sostanza si osserva il totale rispetto dei limiti normati definiti dal decreto legislativo 155/2010 per tutti gli inquinanti ad eccezione dell’ozono, che nel periodo estivo ha registrato un numero i giorni di superamento dell’obiettivo a lungo termine superiore a quello consentito», si legge nel rapporto 2024. «

Come ogni anno questo inquinante, che si produce a partire da gas precursori e la cui produzione è favorita dalla radiazione solare e dalle alte temperature, registra numerose giornate di superamento del valore obiettivo per la salute. Infatti, il numero di giornate di superamento che si registrano ogni anno per l’ozono è circa triplo rispetto a quello consentito».

Sul fronte Pm10 e Pm 2.5, le cosiddette “polveri sottili” o “particolato atmosferico”, le prime in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore e le seconde capaci di raggiungere i polmoni, Arpae Emilia-Romagna asserisce che le concentrazioni rilevate nel 2024 siano del tutto in linea con quelle rilevate nel 2023, pur evidenziando come nel mese di dicembre le concentrazioni siano risultate più basse rispetto a quanto atteso per il periodo invernale, senza registrare nessun superamento del valore limite nel mese in questione. Sul fronte Pm10, va detto però anche che «rispetto al 2023 è aumentato il numero dei superamenti del valore limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo in tutte le stazioni, pur rimanendo tutti al di sotto del valore limite di 35. «Sempre più frequenti – si legge poi nel documento di 80 pagine scaricabile dal sito di Arpae – sono gli episodi di trasporto di sabbia sahariana, che possono essere scorporati ai fini del conteggio dei superamenti in quanto rappresentano un contributo naturale». Nel 2024, pertanto, le cinque stazioni automatiche fisse presenti sul territorio hanno registrato i seguenti superamenti legali di Pm10 (al netto dello scorporo del contributo naturale): Febbio (1), Castellarano (17), San Rocco (23), San Lazzaro (19) e Timavo (31). «In città e nelle indagini effettuate con il laboratorio mobile – aggiunge Arpae Emilia-Romagna – vengono rilevati altri inquinanti primari, come il monossido di carbonio e il benzene, ma le loro concentrazioni sono da molti anni ampiamente entro i limiti normativi. I valori massimi orari si rilevano nei mesi più freddi, questo anche in conseguenza delle emissioni a freddo generate dai veicoli che attraversano il centro cittadino».

Guardando alle precipitazioni, quelle misurate nel 2024 a Reggio Emilia ammontano a 1126 mm/anno, un valore superiore alla media storica. «Il 2024 è stato l’anno più piovoso dal 1961 – viene evidenziato – con un valore medio regionale delle precipitazioni cumulate annue di 1204 mm, superiore al precedente record storico del 2010 di quasi 2 mm. Quasi tutti i mesi sono stati infatti più piovosi della norma, ma tra le eccezioni spicca novembre, il terzo più secco della serie storica iniziata nel 1961. Un contributo rilevante a questi valori di precipitazioni così elevati è da attribuire ai due eventi eccezionali del 17-19 settembre e del 19-20 ottobre 2024».

A registrare il segno più sono state anche le temperature, con le medie mensili registrate nel 2024 che evidenziano un anno più caldo nella stagione estiva rispetto al 2023, con una temperatura media annuale di 16,5°C, contro i 16,2 °C del 2023.