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Escursionismo

Da Scandiano a Portovenere sulle orme degli scienziati

Miriam Figliuolo
Da Scandiano a Portovenere sulle orme degli scienziati

La staffetta organizzata per i 150 anni dalla fondazione del Cai

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Scandiano A piedi per circa 150 chilometri, scavalcando l’Appennino, da Scandiano a Portovenere, attraverso i luoghi visitati e studiati da Lazzaro Spallanzani e Antonio Vallisneri. Si tratta della staffetta, partita sabato scorso primo giugno e ancora in corso, nell’ambito del progetto per celebrare i 150 anni dalla fondazione del Cai di Reggio Emilia. Si concluderà domenica sul versante Ligure. Partenza e arrivo in due piazze entrambe intitolate a Spallanzani.

La otto giorni su è giù dall’Appennino, è passata dalla Pieve San Vitale alla Pietra di Bismantova, da Cervarezza, Cerreto Alpi e Pradarena al Rifugio Battisti e a San Pellegrino in Alpe – tappa odierna; domani il percorso da Trissilico (Lucca) a Stazzema e al monastero di Santa Croce a Bocca di Magra (Sp). Infine domenica, l’arrivo, partendo da Lerici, attraverso Montemarcello e Tellaro, a Portovenere (con trasferimento in battello).

Ad accompagnare gli escursionisti, come un vero e proprio talismano, c’è la rana di Spallanzani. Si tratta di una riproduzione della rana che lo scienziato sta osservando con la lente, di solito custodita nell’ufficio del sindaco. Matteo Nasciuti, per l'occasione, l'ha affidata alla staffetta perché la portasse con sé nei luoghi studiati da Spallanzani.

Il viaggio è stato preceduto da due conferenze, il 20 e il 31 maggio, quest’ultima con al centro il noto documentarista Stefano Ardito, nella cornice unica di FestivaLove, che poi ha partecipato anche alla prima giornata di staffetta.

Poi, dal giorno della partenza, è stato accompagnato da altri eventi: spettacoli, incontri, escursioni, ferrate, mountain bike, animazione per bambini e attività con le scuole.

Nella sola giornata di lunedì 2 giugno i partecipanti sono stati ben 150. «Diciotto chilometri e oltre 800 m di dislivello – si legge nel “diario di bordo” del viaggio, compiuto per intero da uno zoccolo duro di 14 escursionisti esperti, ai quali man mano si sono uniti altri compagni di avventura –, ma in Pietra li aspettava una grande festa: “Tutti in pietra”, un raduno per tutti gli appassionati delle diverse attività svolte dagli iscritti Cai: i giovani in arrampicata, i frequentatori delle ferrate, i bikers, gli escursionisti, i bambini con genitori e nonni. In circa 150 si sono presentati all’Orto dei frati ove era stato allestito un fornitissimo punto di ristoro».

Nelle due tappe successive si sono uniti invece i ragazzi delle scuole: tre classi delle medie di Arceto nella tappa di martedì 3 giugno, da Cervarezza a Collagna; e quattro classi delle medie della Boiardo, mercoledì, lungo il sentiero Cai 00 del crinale, da Cerreto laghi a Pradarena.

«Il messaggio è che il cammino è uno strumento di conoscenza. Per noi organizzare questo evento è stata una scommessa, molto impegnativa», spiega Adelmo Torelli, presidente della sottosezione Cai di Scandiano. Una scommessa vita a pieno titolo.

Il Cai locale riunisce 330 soci e anima da ormai 12 anni l’apprezzatissima rassegna di escursioni “Scandiano cammina”. Solo nell’ultimo anno sono state ben 27 le classi coinvolte in progetti che hanno portato i ragazzi a scoprire le colline scandianesi, senza dimenticare il fondamentale e puntuale lavoro di manutenzione della sentieristica.

«Risultati come questi non possono che inorgoglire – commenta Torelli –. Non sarebbero possibili se non ci fosse dietro un gruppo coeso e motivato».l

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