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Al Tunnel le feste di Disco Aperta per i ragazzi con disabilità

Al Tunnel le feste di Disco Aperta per i ragazzi con disabilità

Reggio Emilia: il progetto al Circolo Arci alla domenica pomeriggio da ottobre a maggio grazie al progetto con Università 21

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Reggio Emilia «Ma perché vorresti festeggiare il tuo 18° compleanno in discoteca? Beh, perché non ci sono mai stata». È stato da questo semplice scambio di battute tra un educatore e una giovane ragazza con disabilità, che non aveva mai avuto l’opportunità di entrare in una discoteca, che è nato il progetto Disco Aperta. Diversi anni fa, il Circolo Arci Tunnel ha aperto le sue porte a piccole feste private per ragazzi con disabilità. Poi, nel 2022, è stato rafforzato il legame di collaborazione con i ragazzi di Università 21, che lavorano da anni con i giovani universitari. Da questa partnership è nata l’idea di organizzare feste aperte a tutti, progettate per essere un momento di socialità e divertimento, su misura per le persone con disabilità.

Disco Aperta è uno spazio dedicato dove tutti possono sentirsi a proprio agio, godersi la musica e il ballo in un’atmosfera gioiosa. Inizialmente, il progetto prevede attualmente tre appuntamenti nel calendario, sempre al circolo Arci Tunnel, ad ingresso gratuito e senza obbligo di tessera Arci. Poi, col tempo, l’offerta è diventata sempre più ampia, anche grazie al contributo del Comune attraverso diversi bandi e progetti, tra cui “Reggio Emilia Città Senza Barriere” . Ora, infatti, Disco Aperta è giunta alla sua terza edizione, e va in scena alcune domeniche pomeriggio, da ottobre fino a maggio.

Il Circolo Arci Tunnel e i suoi volontari hanno sempre creduto nell’importanza dell’inclusione sociale: «Troppo spesso, ci troviamo circondati da luoghi di intrattenimento o festival che enfatizzano l’esclusività e la discriminazione, basandosi su prezzi elevati, orientamenti specifici o persino codici di abbigliamento rigidi – raccontano gli organizzatori – Al contrario, noi crediamo che debba esistere un luogo d’intrattenimento per i giovani che sia inclusivo, accessibile economicamente o capace di offrire eventi gratuiti (come il festival Reggio Beve ndr). Desideriamo creare un ambiente in cui piccole comunità possano sentirsi a casa, grazie a eventi appositamente pensati per loro». Reggio Emilia è una città che da tempo si spende per l’abbattimento delle barriere sociali, culturali e architettoniche e anche grazie alle sue eccellenze in ambito educativo è impegnata nella piena realizzazione di ogni persona, senza distinzioni. In questo, «Il Tunnel non vuole essere da meno – proseguono – e donare alla città un luogo d’intrattenimento dove esprimere se stessi in pienezza. Invitiamo tutti a partecipare e a contribuire alla diffusione di questo progetto che promuove l’inclusione e la diversità». Loretta Melli, presidente e fondatrice di Università 21, afferma: «Ci siamo avvicinati ad Arci Tunnel perché avevamo iniziato a frequentare la discoteca per alcuni compleanni dei nostri ragazzi. Abbiamo iniziato con Jacopo (il figlio di Loretta Melli), poi sono arrivati anche altri ragazzi del nostro gruppo. All’inizio era una specie di rinfresco dentro al Tunnel, con la musica e la possibilità per i nostri ragazzi di poter ballare». Melli continua spiegando come in seguito, «il circolo ci ha chiesto se volevamo partecipare con loro a un bando cultura promosso dal Comune di Reggio, per avere così un finanziamento e per poter proseguire questo momento di svago e tempo libero per i nostri ragazzi. E noi abbiamo accettato». Inizialmente Disco Aperta si teneva una volta al mese, «con anche l’aiuto di Università 21, dato che fornivamo due nostre educatrici per sorvegliare e tenere d’occhio la situazione in discoteca. Poi, a poco a poco, si è ingrandito sempre di più. Hanno partecipato sempre più persone e associazioni». La stagione di Disco Aperta si è conclusa a maggio, ma Melli auspica che, da ottobre in poi, «torni ad essere organizzata. È molto piaciuta ai nostri ragazzi, e non vedono l’ora di tornarci. Perché, altrimenti, non avrebbero la possibilità di entrare in discoteca». Per la presidente di Univesità 21, dunque, si tratta «di un’iniziativa importante che ha avuto l’Arci Tunnel, con il quale collaboriamo con molta gioia. Noi, come associazione puntiamo sul discorso dell’università, loro invece sul divertimento, che è altrettanto importante. In questo modo i nostri ragazzi possono fare quello che fanno gli altri. In tanti, prima di questo progetto, non avevano mai messo piede in una discoteca». Per un momento, Melli sveste i panni di presidente di Università 21, per indossare quelli di madre: «Sono sempre divisa in due (ride ndr), rappresentando sia l’associazione ma essendo anche la mamma di Jacopo. A queste serate volendo si possono fermare anche i genitori, anche se preferiamo che non lo facciano. Certo, non possiamo obbligarli, e alcuni lo fanno. La maggioranza, fortunatamente, non lo fa, perché a volte i ragazzi hanno bisogno di stare da soli. Si trovano in un ambiente protetto. Il Tunnel non è uno spazio grande, è piccolino e contenuto. Un posto veramente ad hoc per tutti i ragazzi che frequentano questo progetto». l © RIPRODUZIONE RISERVATA