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La protesta

Blitz pro Palestina all’Ipercoop di Baragalla, «sugli scaffali prodotti che sostengono l’esercito israeliano»

Mattia Amaduzzi
Blitz pro Palestina all’Ipercoop di Baragalla, «sugli scaffali prodotti che sostengono l’esercito israeliano»

All’esterno del centro commerciale hanno esposto uno striscione con scritto sopra “Boicotta il genocidio”

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Reggio Emilia L’assemblea reggiana pro Palestina ha messo nel mirino la Coop. Ieri mattina il gruppo di attivisti ha messo in scena una protesta pacifica nel centro commerciale di Baragalla, in un momento in cui era molto affollato. Hanno esposto uno striscione all’esterno – con scritto sopra “Boicotta il genocidio” –, mentre, all’interno dell’ipermercato, hanno riempito un carrello con prodotti di note aziende, anche della confinante Parma, «che supportano l’Idf (l’esercito israeliano), il sistema di apartheid e di colonie illegali e lo sfruttamento di terre espropriate ai palestinesi», come si legge nel volantino dell’assemblea. Pronta la risposta di Coop Alleanza 3.0: «Pur riconoscendo il diritto a manifestare ed esprimere le proprie opinioni e posizioni, la Cooperativa ritiene fondamentale che ogni forma di protesta avvenga nel rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori del negozio, dei soci e dei consumatori che fanno la spesa – viene riportato in una nota –. Il punto vendita è uno spazio di lavoro e servizio pubblico, che merita di essere tutelato da situazioni che ne compromettano il regolare svolgimento».

Come raccontano gli attivisti, infatti, il gestore dell’ipermercato ha chiamato i carabinieri, che hanno proceduto all’identificazione dei presenti. «Nessuno di noi si è nascosto – fanno sapere dall’assemblea reggiana pro Palestina – riteniamo un dovere come cittadini che credono nell’articolo 11 della costituzione e nei valori della Resistenza e dell’antifascismo, nonché come soci di una cooperativa che dichiara di credere nella responsabilità sociale, denunciare la nostra stessa cooperativa quando risulta agire contro i propri stessi principi dichiarati». «Se Coop deciderà di procedere con una querela senza fondamento legale alcuno, sarà la dimostrazione pratica che l’etica è una parola vuota, e che l’unica cosa che le interessa è il profitto. Anche se macchiato del sangue di un genocidio», conclude la nota. Infine, gli attivisti pro Palestina hanno affermato che saranno presenti all’assemblea dei soci Coop a Reggio Emilia prevista per giovedì 12 giugno.

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