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Di nuovo allagate le sale operatorie dell’ospedale Santa Maria Nuova

Di nuovo allagate le sale operatorie dell’ospedale Santa Maria Nuova

L’allarme della Fials: «Chiediamo che queste sale vengano chiuse e ricostruite perché sono fuori norma da tempo»

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Reggio Emilia «Ancora una volta si sono allagate le sale operatorie al quinto piano del Santa Maria Nuova». L’allarme viene lanciato dalla Fials reggiana (Federazione italiana autonoma lavoratori sanità).

«Da anni – sottolinea Giuseppina Parente della Fials di Reggio, Piacenza e Modena – chiediamo che queste sale vengano chiuse e ricostruite perché sono fuori norma da tempo. Già prima del Covid, si stava pensando di ricostruirne delle nuove oltre a quelle dell’ala nord che però non sono sufficienti a coprire il fabbisogno degli interventi da effettuare. Poi è arrivato il Covid e non se n’è fatto più nulla. Accumulandosi gli interventi chirurgici che si erano interrotti durante la pandemia, passata l’emergenza si è deciso di riaprire queste sale operatorie e di rimetterle in funzione a pieno regime».

Però cosa succede periodicamente? «Che si allagano – puntualizza Parente – dal momento che ci sono problemi strutturali. Una volta si allagano perché si rompe un tubo della controsofittatura come successo oggi (ieri, ndr), una volta per le piogge intense, una volta perché il guano dei piccioni ostruisce la grondaia sopra il tetto del Santa Maria e l’acqua filtra sempre nella controsofittatura».

«Episodicamente – denuncia la Fials – qualche sala operatoria viene bloccata per le perdite e le infiltrazioni dell’acqua. Perché può succedere che l’allagamento si verifichi anche nel corso di un intervento chirurgico. Per esempio questa mattina (ieri, ndr) ci sono in corso due interventi, uno di emergenza e uno di urgenza nelle due sale operatorie attigue a queste che sono state fermata, la sala 5 e la sala 6. Spesso gli operatori sono costretti a lavorare in condizioni anche disagiate per cui tra un intervento e l’altro bisogna raccogliere l’acqua portando i bidoni».

Cosa chiede concretamente la Fials? «La nostra richiesta – conclude Parente – è quella di provvedere al più presto a trovare un altro luogo idoneo per costruire finalmente queste sale operatorie. E forse bisognava pensarci prima di avventurarsi nel Mire: non che non sia necessario il Mire ma si poteva pensare a una gradualità degli interventi. Noi riteniamo per esempio che avere due sale operatorie nuove, nelle quali non accada più quello che sta succedendo ora con le infiltrazioni d’acqua e altri problemi strutturali, probabilmente era prioritario rispetto a tutto il resto».

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