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Dodici giorni sull’Amerigo Vespucci, si realizza il sogno della 17enne reggiana Margherita Ferrari

Luciano Salsi
Dodici giorni sull’Amerigo Vespucci, si realizza il sogno della 17enne reggiana Margherita Ferrari

La studentessa si è imbarcata sulla celebre nave con altri 23 studenti

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Dodici giorni sull’Amerigo Vespucci, il magnifico veliero che sta ultimando nel Mediterraneo il giro del mondo. Era un sogno divenuto realtà per la diciassettenne Margherita Ferrari, l'unica reggiana fra i 24 studenti medi o universitari, 10 femmine e 14 maschi, imbarcati sulla celebre nave scuola al fianco degli allievi ufficiali che ne formano gran parte dell’equipaggio. Lei, che è la sola concittadina selezionata a Milano fra i residenti nell'Italia settentrionale, racconta con entusiasmo la sua avventura: «Ho navigato da Palermo a Napoli e da Napoli a Cagliari condividendo con gli allievi i turni diurni e notturni di esercitazione. È stata un’esperienza molto bella». La Vespucci aveva toccato i cinque continenti facendosi portatrice non solo della tradizione della Marina militare, ma anche del Made in Italy, in una iniziativa promozionale voluta dal Governo e organizzata dal ministero della Difesa in collaborazione con i dicasteri economici. Quello dell'Istruzione è stato coinvolto

nell'ambito della campagna tesa a favorire l'arruolamento

nelle forze armate. Se ne è fatta mediatrice L'Associazione

nazionale marinai d'Italia. Margherita Ferrari ha frequentato la terza classe dell'indirizzo linguistico del liceo europeo Iees, la scuola privata paritaria che ha sede in piazza Prampolini . «Quest’anno – riferisce – tramite un’amica di mia madre sono venuta a conoscenza del concorso indetto dall’Anmi. All'inizio di aprile ho sostenuto a Milano le prove orale e fisica insieme ad una ventina di altri ragazzi, dopo avere studiato la storia della marineria sui testi ricevuti

un mese prima. Essendo stata ammessa, il 9 maggio mio padre mi ha accompagnata in aereo a Palermo, dove mi sono imbarcata. Siamo arrivati il 21 a Cagliari. Da là ho preso il volo di ritorno». Il viaggio è stato non una crociera turistica, ma un assaggio di disciplina militare. «Lungo il tragitto – riporta Margherita – abbiamo fatto scalo a Castellammare del Golfo e a Napoli. Anche durante

le soste nei porti noi studenti eravamo impegnati per accogliere i tanti visitatori e turisti, in media mille ogni ora. Abbiamo partecipato con gli allievi alle attività di timonieri e di carteggio, consistente nel dirigere la nave con le carte nautiche e gli altri sistemi di una volta. Abbiamo compiuto cinque giorni di navigazione in mare vera e propria, con due

rallentamenti, la prima volta vicino a Castellammare a causa dell'incrocio con navi da guerra e poi prima di Cagliari per ammirare le evoluzioni di un'imbarcazione da regata Luna Rossa. La ventilazione nel mare Tirreno è modesta. Perciò procedevamo quasi sempre con i motori. Le vele sono state aperte solamente per brevi tratti in due giornate».