I Pinguini Tattici Nucleari rubano la notte ai 60mila del Campovolo
Grande show tra giochi di fuoco, luci e coriandoli. Dalla dedica alla reggiana Alice Vasirani a quella a Giulia Tramontano
Lo hanno fatto di nuovo. I Pinguini Tattici Nucleari a Reggio Emilia hanno “rubato la notte” ad altri 60mila spettatori. Ieri a Campovolo erano da poco passate le 21 quando hanno attaccato con la data zero (e che prova generale è stata!) del loro nuovo tour Hello World, organizzato e prodotto da Magellano Concerti, che fino al 4 luglio li vedrà esibirsi negli stadi delle principali città italiane.
Già dai primi minuti gli ex Ringo Starr della musica indie (del resto ne sono passati di stream sotto ai ponti dai tempi in cui si esibivano nei piccoli locali del bergamasco) hanno fatto esplodere l’entusiasmo dei fan riuniti alla Rcf Arena, il tempio della musica che nel 2023 ha consegnato loro il record di spettatori paganti per un singolo concerto di una band italiana. “Tu chiamali sogni, ma sono ricordi”, per dirlo con le parole di uno dei maggiori brani di successo dei Pinguini (Scrivile scemo), che appena due mesi fa, ospiti negli studi carpigiani di Radio Bruno, hanno rivissuto gli highlights di quella data indimenticabile da 80mila persone parlando della Rcf Arena come di «uno dei posti migliori in Italia in cui suonare nonché una delle venue più belle e prestigiose dell’attuale panorama musicale».
Ma quello che si è aperto ieri è un nuovo capitolo: per scrivere sul diario di bordo del tour Hello World, lo stesso nome del loro ultimo album Doppio Platino, Zanotti e compagni hanno appoggiato il “Pastello bianco” (per giocare con il titolo della canzone con cui hanno chiuso i concerti degli ultimi quattro tour) per scrivere davvero con tutti i colori. Lo avevano annunciato che sarebbero stati una parte importante dello show, su cui hanno ragionato per mesi, e così è stato. I coriandoli, le luci, i giochi di fuoco sul palco, ma prima ancora i loro stessi strumenti musicali: dalla batteria, regno di Matteo Locati, la cui estetica richiama i colori della terra, alle chitarre (realizzate su misura da Paoletti Guitars) capaci invece di rievocare lo spazio e l’aurora boreale, quella dell’immaginario viaggio in Islanda mai compiuto da una coppia prima della rottura protagonista del singolo disco di Platino pubblicato lo scorso 15 novembre 2024 come secondo estratto dal sesto album in studio Hello World.
Sono entrati in scena al termine di un accorato countdown lanciato sui maxischermi a lato del palco i sei Pinguini da 81 dischi di Platino e 10 oro: Riccardo Zanotti (il volto e la voce, nonché compositore e autore), Elio Biffi (tastiere), Nicola Buttafuoco (chitarra), Matteo Locati (batteria), Simone Pagani (basso) e Lorenzo Pasini (chitarra). L’inizio del live è stato affidato a “Hello Word”, la prima traccia che ha dato il nome all’album, a cui sono seguiti due hit del passato amatissime dai fan: prima “Giovani Wannabe” poi quella “Ringo Starr” con cui hanno conquistato il terzo posto al Festival di Sanremo nel 2020. “Siete tantissimi e bellissimi, è una banalità ma servono anche quelle - ha esordito il frontman Riccardo Zanotti -. Sapete cos’altro lo è? Il romanticismo”. Ma il pubblico non è stato d’accordo. “Neanche noi lo pensiamo - ha continuato allora lui - amiamo i romantici e gli ultimi romantici, come quelli che si sono fatti 100, 200, 300 chilometri per arrivare fin qui”. Ed ecco partire subito “Romantico ma muori”, uno dei brani diventati più popolari dell’ultimo disco, che vuole ricordare agli ascoltatori che, per fortuna, il romanticismo è ancora duro a morire.
La scaletta è proseguita con “Hold on”, annunciato da una fan salita sul palco per farsi fare un tatuaggio live a tema Pinguini, poi “Ricordi”, “La storia infinita” e “Amaro”. È arrivato così il momento di “Bottiglie vuote”, il singolo di Hello World che nei mesi scorsi è uscito in una nuova versione in collaborazione con Max Pezzali, amico della band bergamasca da sette anni: tutto è cominciato nel 2018 durante una cena insieme nella provincia pavese, che ha portato i Pinguini a conoscere di persona uno dei loro (e di buona parte dei Millennials) idoli musicali e, dall’altra parte, l’ex 883 a scoprire, come ha poi raccontato lui stesso, “persone straordinarie oltre che grandi musicisti”. Ieri, però, sul palco hanno duettato Riccardo e Elio, entusiasmando e divertendo il pubblico. L’atmosfera è poi cambiata con “Alieni”, che ha visto letteralmente volare Zanotti, sollevato in aria per alcuni secondi da una fune. Dopo “Bergamo”, l’intramontabile “Scrivile scemo” e, a seguire, “Antartide”, “Coca zero”, “Lake Washington Blvd” e “Piccola volpe”. Il pubblico è esploso poco dopo per “Islanda”, che ha fatto emozionare l’intera Rcf Arena. Cellulari al cielo, i 60mila della data zero l’hanno cantata a squarciagola. “Forse vicini col tempo saremmo finiti ad odiarci. Ferirci per noia e chiedere all'altro, "Che cosa c'è?". Al tuo vecchio numero ora risponde un'agenzia di viaggi. E finalmente io vado in Islanda, ma senza di te”.
Dopo un breve medley dj che ha visto protagonista Nicola Buttafuoco, Zanotti e compagni, che nonostante il successo sono rimasti con i piedi ben pianti per terra, hanno eseguito una dopo l’altra “Dentista Croazia”, “Verdura”, “La banalità del mare” e “Giulia”. È stato allora il momento di “Ridere”, la canzone che gli amici di Alice Vasirani, la 14enne di Rivalta strappata alla vita il 19 febbraio scorso da una malattia, avevano chiesto (attraverso un appello lanciato su TikTok) venisse dedicata proprio a lei. E così è stato.
In coda “Migliore”, anticipata dalle parole di Chiara Tramontano dedicate alla sorella Giulia, la 29enne napoletana incinta di sette mesi uccisa a Senago il 27 maggio 2023 dal compagno Alessandro Impagnatiello, e al suo bambino mai nato, Thiago. «Questa canzone non è un ricordo, è un varco verso un mondo che non abbiamo avuto ma che possiamo ancora immaginare, un mondo migliore», le sue parole.
Alla fine l’amatissima “Rubami la notte” e “Pastello bianco”, per la prima volta penultima e non gran finale. Perché a chiudere è stata “Titoli di coda”.