«Non cancellate il nome di Secchi dalla scuola». All’appello firmano fisici e ricercatori
Reggio Emilia: cresce l’esercito di chi invita la dirigente scolastico dello Zanelli di tornare al doppio nome
Reggio Emilia «Un grande contributo allo studio degli spettri stellari è stato dato dal gesuita emiliano Angelo Secchi, che si può dire sia stato il vero iniziatore dello studio fisico delle stelle». Parola di Margherita Hack, nel volume “Dal sistema solare ai confini dell’Universo”. È una delle citazioni contenute in una lettera inviata alla dirigente dell’Istituto Zanelli, Maria Sala, firmata da un esercito di nomi eccellenti. L’obiettivo è lo stesso delle tante petizioni e raccolte firme che in questi giorni si stanno moltiplicando: mantenere il nome di Angelo Secchi a fianco di quello di Antonio Zanelli nell’intitolazione dell’Istituto.
Se la petizione lanciata sulla piattaforma change.org aveva raccolto in poche ore firme di eminenti scienziati e la presa di posizione ufficiale dell’Inaf, l’Istituto nazionale di Astrofisica, anche dal “Gruppo Amici di Angelo Secchi” era stata inviata una lettera aperta alla dirigente dello Zanelli. Mentre il geometra reggiano Giangiacomo Papotti, in una nota inviata alla Gazzetta, sottolineava di essere in attesa di avere copia della delibera e magari del verbale della riunione in cui il Consiglio d’istituto ha preso questa decisione. «Apprendiamo – si legge in questa ultima lettera inviata alla dirigente dello Zanelli – che l’istituto scolastico nato dalla fusione dello storico Istituto tecnico per Geometri Angelo Secchi e dell’Iis Antonio Zanelli, si avvia a perdere nella sua intitolazione il nome di Angelo Secchi, portato per oltre 140 anni, dal 1884, come tributo e memoria del grande scienziato reggiano». «Nato nel 1818 a Reggio Emilia – ricordano i firmtari – illustre gesuita e direttore dell’Osservatorio astronomico e meteorologico del Collegio Romano dal 1849 al 1878, anno della morte, Secchi per primo utilizza sistematicamente l’analisi della radiazione luminosa degli astri, tramite la spettroscopia, arrivando a riconoscere alcuni degli elementi chimici costitutivi delle stelle, e a proporre la prima classificazione stellare. Per questo è universalmente considerato il padre dell’Astrofisica. Fonda, nello Stato pontificio, il primo moderno servizio meteorologico nazionale, nell’ottica di fornire, per l’utilità collettiva, sempre più affidabili previsioni del tempo. È incaricato della misura di precisione della base geodetica della via Appia antica, misura di riferimento fondamentale per la cartografia del territorio italiano. Partecipa a Parigi alle riunioni della Commissione per la definizione del metro campione. Questi sono solo alcuni aspetti di una carriera scientifica poliedrica e fertile, che fanno di Padre Angelo Secchi una personalità di spicco internazionale, del quale vorremmo mantenere viva la memoria come onore per la città che gli ha dato i natali e come volano per iniziative di promozione della cultura scientifica, di cui il nostro Paese ha estremo bisogno. A queste iniziative saremmo pronti a offrire la nostra collaborazione con conferenze e lezioni rivolte alla città e agli studenti dell’Istituto». Premesso tutto ciò «vorremmo pregarla di portare a conoscenza del Consiglio di Istituto la nostra proposta di mantenere il nome di Angelo Secchi a fianco di quello di Antonio Zanelli nell’intitolazione dell’Istituto da lei presieduto, come già avvenuto in molti casi per altri accorpamenti di storici istituti scolastici cittadini».
A seguire le firme di docenti, ricercatori e storici. Lucio Angelo Antonelli, direttore Inaf-Osservatorio Astronomico di Roma; Maria Carmen Beltrano, ricercatore associato Ingv, già ricercatore Crea Agricoltura e Ambiente di Roma; Glauco Bertani, giornalista pubblicista reggiano; Fabrizio Bònoli, professore onorario Alma Mater Università di Bologna; Roberto Buonanno, Inf-Osservatorio Astronomico d'Abruzzo, ordinario di Astronomia e Astrofisica Università di Roma Tor Vergata; Giuseppina Bussi, già preside dell’Istituto Tecnico per Geometri Secchi; Riccardo Campanini, Musei Civici di Reggio; Roberto Capuzzodolcetta, docente di Fluidodinamica per l’Astrofisica, Università La Sapienza, Roma; Silvia Chicchi, Musei Civici di Reggio; Ileana Chinnici, ricercatrice Inaf-Osservatorio Astronomico di Palermo; Paolo De Bernardis, ordinario di Astrofisica, Università La Sapienza, Roma, membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze; Ennio Ferrarini, Lions Club Reggio Emilia Host Città del Tricolore; Matteo Galaverni, ricercatore alla Specola Vaticana; Silvia Grandi, discendente della famiglia di Angelo Secchi; Roberto Macellari, già ispettore archeologo Musei Civici di Reggio; Agnese Mandrino, Biblioteca e Archivio storico dell'Osservatorio astronomico di Brera; Roberto Marcuccio, già responsabile Settore manoscritti e libri a stampa antichi della Biblioteca Panizzi, membro dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena; Paolo Mazzeranghi, già docente e collaboratore vicario della presidenza dell’Istituto Angelo Secchi; Giangiacomo Papotti, Ordine dei Geometri della Provincia di Reggio; Federica Riguzzi, senior researcher Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; Giuseppe Adriano Rossi, presidente Deputazione di Storia Patria per le Antiche provincie modenesi - Sezione di Reggio; Paolo Sannella, già ambasciatore e rappresentante della Società Geografica Italiana Salvatore Sciortino, Inaf-Osservatorio Astronomico di Palermo; Simonetta Secchi, discendente di Angelo Secchi; Ivan Spelti, divulgatore scientifico, associazione Bus 74; Ginevra Trinchieri, Inaf-Osservatorio Astronomico di Brera, già presidente della Società Astronomica Italiana. Da Margherita Hack a Guy Consolmagno, direttore Specola Vaticana, che in un’intervista disse: «Il lavoro di Angelo Secchi fu la fondazione della planetologia, della fisica solare, dell’astrofisica e spettroscopia e io credo che, non solo in Italia, ma dappertutto, egli meriti di essere riconosciuto come uno dei fondatori della moderna astronomia, assieme a Galileo, Newton e Maxwell».l © RIPRODUZIONE RISERVATA