Gazzetta di Reggio

Reggio

L’analisi/2

Referendum, Fabbrico il paese del quorum: 52%. A Vetto stravince l’astensionismo

Serena Arbizzi
Referendum, Fabbrico il paese del quorum: 52%. A Vetto stravince l’astensionismo

Sul podio dei votanti anche Cavriago (48,16) e Correggio (47,41%)

3 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Fabbrico è il primo comune in regione sul podio del referendum per affluenza alle urne nella consultazione che si è appena conclusa. Il comune conquista la medaglia d’oro con il quorum del 52,84 per cento, piazzandosi davanti ad Anzola Emilia, in provincia di Bologna, unico altro paese in regione a superare la metà dei votanti con il 50,16 per cento. Non si fa attendere il risultato di “Progetto Fabbrico”, lista civica di Pd e Avs che sostiene l’amministrazione comunale: «L’affluenza a Fabbrico è stata del 52,86 per cento, superando così il quorum. Grazie a tutti quelli che ci hanno creduto e sono andati alle urne dimostrando ancora una volta che per la nostra comunità il voto è un diritto e dovere da esercitare e soprattutto da difendere». Mentre la media provinciale nelle 477 sezioni si attesta sul 42,16 per cento, spostandosi in città - dove sono presenti 160 sezioni - il dato si alza al 43,08 per cento. In tutto, tra provincia e città, gli elettori sono stati 396.349. A San Polo, dove domenica ha votato il numero uno della Cgil, Maurizio Landini, il quorum si ferma poco sopra al 38 per cento. A Toano il quorum sfiora il 31 per cento, mentre a Vetto, per ognuno dei cinque quesiti l’affluenza supera di poco il 28 per cento. Salgono sul podio anche Cavriago, con il 48,16 per cento e Correggio con il 47,41. Diverse le singole sezioni in cui è stato sfiorato o superato il quorum del 50 per cento su singoli quesiti, sia in città, sia in provincia: Albinea la prima sezione tocca il 50 per cento tondo su tutti e cinque i quesiti.

«La nostra provincia si conferma dall’alto senso civico e senso del dovere, oltre che caratterizzata dal rispetto delle istituzioni e delle norme che le regolano - afferma la prefetta Maria Rita Cocciufa -. Noi abbiamo fatto la nostra parte con gli adempimenti tecnici che sono stati impegnativi, anche per l’elevata mole di carte consegnata ai comuni, con una squadra che lavora da giorni senza sosta. Il referendum presentava cinque quesiti, che significavano cinque schede per ogni persona iscritta nelle liste. Lo spoglio si fa comunque, si acquisiranno tutti gli elementi, compresi i fuori sede, che sono la novità di questa consultazione. Questo referendum - conclude Cocciufa - non avrà però un seguito se non per valutazioni politiche che ovviamente non competono a me», E al proposito di voto fuori sede, in tutta la provincia sono stati 386 i votanti per i primi quattro referendum, 389 per il quinto. A Reggio città sono 313 per i primi quattro e 315 per il quinto. Di certo, il quesito che ha spaccato maggiormente gli elettori è stato quello sulla cittadinanza. In comuni come quello di Boretto il numero dei “no” si avvicina a grandi passi ai “sì, con 634 voti (48,36 per cento) rispetto ai 677 di chi voleva abrogare la norma. Anche a Brescello, per lo stesso quesito, i voti sono 567 (42,82 per cento), contro i 757 “sì”. Molto più marcata la differenza nel capoluogo, dove il tema della cittadinanza registra un totale di 35.100 “sì” contro i 17.049 “no”.  © RIPRODUZIONE RISERVATA