Gazzetta di Reggio

Reggio

Il caso

Rubiera: danneggia un’auto e semina il panico in strada, il sindaco ora invoca il Daspo urbano

Rubiera: danneggia un’auto e semina il panico in strada, il sindaco ora invoca il Daspo urbano

L’episodio ripreso da alcuni passanti col telefonino: protagonista un giovane straniero in stato di alterazione

2 MINUTI DI LETTURA





Rubiera Scene da film in pieno centro a Rubiera, mercoledì pomeriggio, quando un ragazzo, in evidente stato di alterazione e che, in seguito, si è rivelato un immigrato clandestino, ha seminato danni e paura costringendo a un risoluto intervento i carabinieri, coadiuvati anche dalla polizia locale. Il sindaco Emanuele Cavallaro, che ringrazia le forze dell’ordine per il loro intervento risolutivo, ha annunciato di essersi rivolto alla Prefettura perché valuti l’emissione di un Daspo urbano nei confronti del giovane, al quale dunque sarebbe vietato tornare a Rubiera.

Ma l’episodio, ripreso con il telefonino da alcuni presenti, ha innescato la polemica: video e foto hanno fatto anche il giro dei social, scatenando un dibattito acceso. Per Matteo De Vita, referente locale del circolo di Fratelli d’Italia e consigliere comunale «dopo il ritrovamento di 70 kg di droga e l’arresto di tre marocchini la situazione sta sfuggendo di mano» e contestando l’operato del sindaco lo invita a «darsi da fare per trovare una soluzione». Il giovane fermato ha anche danneggiato l’auto di una residente che ora, sempre tramite social, si appella a chi ha visto e ripreso: «Il ragazzo – scrive la cittadina – è salito sopra la mia macchina danneggiandola, salendo dapprima sul parabrezza e dando poi con forza un calcio sul cofano. Sono molto amareggiata. Trovarsi in pieno giorno in mezzo a una situazione di paura. Ringrazio tutte le forze dell’ordine e la solidarietà dei cittadini». «Sono scene che non si vorrebbero mai vedere – dice Cavallaro –. L'intervento delle forze dell'ordine è stato necessariamente energico, ma non v'era alternativa. Hanno davvero operato per l’incolumità di tutti: anche del soggetto stesso. Tutto questo non deve accadere. Il centro storico deve essere fruibile, serenamente, da tutti. Ma non siamo una comunità razzista. Voglio ricordare che c’erano anche diversi cittadini di origine straniera, che hanno dato l’allarme e sono corsi ad aiutare». M.F. © RIPRODUZIONE RISERVATA