Corte ducale di Rivalta all’asta per la quarta volta: il prezzo è stato dimezzato
Reggio Emilia: da 1,1 milione a 563mila euro. Al complesso monumentale era stato promesso un futuro a cinque stelle dalla cooperativa di costruzioni Tecton, finita in liquidazione coatta amministrativa
Reggio Emilia Va in vendita all’asta – per la quarta volta e con un prezzo minimo dimezzato, 563.200 euro – la corte ducale della Reggia di Rivalta, quest’ultima appena riqualificata con un restyling totale dei giardini. Al complesso monumentale era stato promesso un futuro a cinque stelle dalla cooperativa di costruzioni Tecton, finita in liquidazione coatta amministrativa: avrebbe dovuto ospitare villette a schiera. Il default del colosso cooperativo ha invece lasciato in stato di abbandono, tra erbacce e degrado, una corte di oltre 16mila metri quadrati che conta diversi edifici dismessi tra scuderie, fabbricati di servizio e la chiesa, tutti facenti parte del progetto settecentesco del Palazzo Ducale di Rivalta, oggi denominata Reggia che in realtà è una piccola porzione. Finito all’Istituto Vendite Giudiziarie del tribunale di Reggio, il complesso è andato all’asta a ripetizione al prezzo base di 1,1 milione di euro: due volte nel corso del 2023, nell’aprile scorso e ora il quarto tentativo, che si aprirà il primo luglio (ma le offerte, con cauzione da versare tramite assegno del 15%, devono essere presentate entro il 30 giugno). Il ribasso è del -48.8%, il prezzo minimo è di 563.200 euro oltre gli oneri di legge e il rilancio minimo è pari al 5% dell’offerta più alta. L’asta, che si terrà nella sede dell’Ivg al pianoterra del tribunale, mette sul piatto la piena proprietà del lotto unico. Il delegato alla vendita è il notaio Antonio Caranci.
Le persone interessate possono richiedere una visita sul posto, per rendersi conto dello stato dei luoghi, oppure consultare la una perizia redatta dalla geometra Manuela Boliti. Nonostante il prezzo “stracciato”, non sarà facile aggiudicare il monumento storico. Due anni fa la “Deputazione di Storia patria per le antiche provincie modenesi” ha lanciato un appello alle istituzioni pubbliche (Comune di Reggio e Bologna, Università, Sovrintendenza, Regione) affinché intervenissero per salvare la corte e recuperare il patrimonio architettonico ereditato dai nostri avi. «Si eserciti il diritto di prelazione previsto sui beni culturali», era stato l’appello del presidente Angelo Spaggiari. Un appello caduto nell’oblio, così come il sito. l © RIPRODUZIONE RISERVATA