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Dopo le forti piogge

Maltempo, la conta dei danni. Rabbia a Veggia per il Rio Rocca esondato: «Di nuovo nel fango»

Adriano Arati
Maltempo, la conta dei danni. Rabbia a Veggia per il Rio Rocca esondato: «Di nuovo nel fango»

Casalgrande: quattro case erano state pesantemente danneggiate nel giugno 2023. «Sarebbero bastate due ore di un escavatore per dieci metri di frana»

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Reggio Emilia Case allagate, decine di migliaia di euro di danni, tantissime strutture senza corrente. Le ore di violentissimo maltempo del pomeriggio di lunedì hanno lasciato cicatrici profonde nel territorio del comprensorio ceramico reggiano, in particolare a Casalgrande e Scandiano, richiedendo parecchi interventi coordinati.
 

Scandiano
Nello scandianese, il problema principale si registra a San Ruffino, dove un fulmine ha colpito un trasformatore della rete elettrica. Alcune decine di utenze, tra cui la struttura protetta Ausl “Villa Valentini”, sono rimaste prive di energia, prima del ripristino temporaneo con gruppi elettrogeni, che hanno permesso ai servizi sanitari di essere erogati. A proposito di complessi sanitari, l’acqua ha raggiunto diverse stanze del vecchio ingresso dell’ospedale Magati su viale della Repubblica e gli ambienti seminterrati più bassi, filtrando dalle aree stradali e dai cortili adiacenti. Si sono verificati diversi altri allagamenti sul territorio, a cui aggiungere infiltrazioni di lieve entità.


Casalgrande
Le sofferenze maggiori sono arrivate a Casalgrande, dove in meno di un’ora sono caduti 75 millimetri di pioggia. Il lavoro di verifica e controllo sta proseguendo in queste ore, con tecnici, operatori e il sindaco Giuseppe Daviddi impegnati nei sopralluoghi. Il punto più delicato è a fianco del Rio Rocca a Veggia, lungo la via che prende il nome dal corso d’acqua. Le quattro case che già erano state pesantemente danneggiate da acqua e fango dall’ondata di maltempo del giugno 2023, quando il rio aveva esondato. Gli abitanti sono amareggiati: «L’altra volta i danni sono stati di 40mila euro circa, questa volta siamo sui 20mila, tra elettrodomestici rovinati, stanze rovinate, fango e acqua. Siamo arrabbiati e delusi, da un anno chiediamo al Comune un intervento su una frana a valle delle case, lì il corso del Rio Rocca ha una larghezza di 1 metro circa, mentre a monte è di 6 metri in seguito ai lavori eseguiti dopo l’esondazione del 2023. Ora ci ritroviamo di nuovo allagati guarda caso a monte», racconta il residente Michele Geti.

«Sappiamo che c’è un progetto per sistemare tutto, ma noi da un anno abbiamo necessità del semplice intervento di un escavatore – prosegue –. Questo lavoro meno oneroso avrebbe salvato dall’ennesimo disastro. Tutti segnalano all’ente successivo, tutti ci danno ragione, ma nel fango ci siamo noi, e sarebbero bastate due ore di un escavatore per dieci metri di frana». «Alcuni lavori nella sezione dell’alveo erano stati compiuti anche a seguito dell’ultima alluvione, ma la potenza della perturbazione di ieri ha reso quanto fatto sostanzialmente inutile. A ciò si aggiunge anche un piccolo smottamento che ha ridotto ancora di più quella sezione dell’alveo, provocando la fuoriuscita dell’acqua», spiega il sindaco Daviddi. «Posso dire che è già stata individuata la ditta che, non appena il tempo lo permetterà, procederà ad andare a ripristinare completamente la sezione del Rio Rocca – aggiunge il primo cittadino –. Al momento, siamo impegnati nel sostenere le persone danneggiate nelle operazioni di ripristino dell’abitazione, pulizia, conferimento in discarica dei materiali non più recuperabili, e evacuazione dell’acqua da depositare». L’elenco è ancora lungo, nel centro di Veggia l’esondazione del Canale di Reggio ha portato l’acqua sulla strada e in diverse cantine, mentre per quanto riguarda i crolli del controsoffito alla scuola d’infanzia statale “I Colori” di Villalunga la sezione spaccata è stata rimossa. La scuola è chiusa e ripulita in attesa della riapertura, una volta ripristinato l’impianto elettrico danneggiato dall’acqua. In via Statale a Sant’Antonino l’asfalto è stato sollevato a causa dell’intasamento dei chiusini delle fogne e della successiva forte pressione generata. La strada è stata chiusa lunedì e riaperta parzialmente martedì mattina, per poi procedere successivamente alla nuova asfaltatura. Delicata è anche la situazione di via Ambrosoli a Salvaterra, che collega l’abitato con la zona artigianale del Villaggio Macina, dove da tempo si ragiona a una soluzione definitiva che eviti costanti ricadute. Sempre a Salvaterra, diverse sezioni della fognatura non hanno retto e hanno portato ad allagamenti di aree residenziali.  © RIPRODUZIONE RISERVATA