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In attesa della Notte di Certe Notti

Storie, incontri e amicizie nel segno di Ligabue: la magia sulla Liga Street in attesa del concerto

Serena Arbizzi
Storie, incontri e amicizie nel segno di Ligabue: la magia sulla Liga Street in attesa del concerto

Sono attesi 100mila fan a Reggio Emilia, ma tanti hanno affollato il Campovolo già venerdì sera: ecco le loro voci

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Reggio Emilia «Ho nove tatuaggi, cinque dei quali dedicati a Luciano, sì, a Luciano Ligabue, che con le sue parole ha saputo parlarmi. Tant’è vero che l’ho impresso sulla pelle». Ha macinato centinaia di chilometri Valerio Butti, lasciando il fresco dell’Alto Adige per addentrarsi nel cuore della pianura Padana, tra il caldo torrido della prima giornata di apertura della Liga Street alla Rcf Arena e le zanzare. Ed è insieme all’amico Marco Nencetti, fiorentino d’origine, adottato dalla Liguria, mentre mostra la frase: “Con in testa un po’di sole e in bocca una canzone”, frase tratta dalla hit “Leggero”. «Il mio primo Campovolo è stato nel 2005 e da allora non ne ho saltato neanche uno – afferma Marco –. La mia canzone preferita del Liga? “Il peso della valigia”: quando la ascolto affiorano tante emozioni e numerosi ricordi».

Tantissimi, poi, i fan che da giorni assiepavano l’ingresso della Rcf Arena, trascorrendo notti insonni pur di ascoltare una nota in più del rocker di Correggio durante le prove generali di giovedì sera, ma non solo. Mariastella Calvanico, Alessandra Casaretti, Antonino Raffone e Maria Mugnano sono arrivano da Castellammare di Stabia, Napoli e Pavia. Hanno affisso un manifesto con gli auguri di compleanno a Nicolò Bossini, chitarrista e cantautore della squadra del Liga. «Ho fondato un gruppo Facebook, “Le stelle del Liga” sui musicisti di Luciano – spiega Alessandra Casaretti – . Il mio co-admin si chiama Gerardo Pennetti e ha una tribute band di Ligabue che si chiama 6000 watt». «Ci siamo trovati qui a Reggio Emilia, appositamente per assistere al concerto – raccontano i quattro amici –. Siamo venuti in treno e in auto perché Liga ci riempie il cuore e la nostra vita. Le nostre canzoni preferite sono: “Il giorno di dolore che uno ha”, in ricordo di un momento difficile superato con l’aiuto di queste parole. Ma anche “Leggero”, per un legame speciale». «Luciano lo sa, gliel’ho detto mille volte, che la mia canzone preferita è: “Quando canterai la mia canzone”, perché racconta la mia storia di rinascita, della mia presa di coscienza, per riprendermi la mia vita», aggiunge Alessandra.

Sotto il tribute stage, mentre stanno parlando, Robby Sanchez Pellati, Mel Previte e Antonio “Rigo” Righetti intrattengono i fan con aneddoti e vere e proprie chicche di carriera: sono tante le famiglie che iniziano a radunarsi nella Liga Street, a partire da metà pomeriggio. Come Massimiliano e Chiara Norimberti, padre e figlia, arrivati da lontano per applaudire il rocker di Correggio. «Siamo qui da Assisi: di Ligabue ci piace tutto il repertorio – premette Massimiliano –. Le sue canzoni hanno scandito il ritmo della mia vita, di tantissimi momenti importanti e le mie emozioni hanno i colori dei suoi brani. Pensare che lo ascolto dal 1990. Prima le sue canzoni mi hanno accompagnata durante l’adolescenza, poi mi hanno portato fino all’età adulta. Ho trasmesso la passione per Liga a mia figlia Chiara. E la mia canzone prediletta è “La metà della mela”, che dedico a mia moglie», aggiunge Massimiliano. «La mia passione per Liga è una questione emotiva: il rocker nel Correggio è nel Dna – rimarca Chiara, 20 anni – perché mamma e papà mi hanno cresciuta facendomi ascoltare le sue canzoni. Sono fan da anni e sono cresciuta ascoltandolo. Non mi stancherei mai di ascoltare “I duri hanno due cuori”. La cantavo con papà quand’ero piccola e spero di risentirla anche sotto il palco».

Tanti gruppi di amici si sono incontrati anche ieri sulla Liga Street, dove sono sgorgati abbracci di fianco alle varie aree tematiche allestite per l’occasione. Agnese Pilo, Federica Centolanza, Debora losito, Nazareno Albanesi e Andrea Franzoni vengono rispettivamente da Pavia, dalla stessa Reggio e da Torino. «Siamo arrivati qui nel nome di Luciano, del quale ci piace tutto, dalla voce fino ai testi e alla musica. Ci ha regalato una famiglia allargata di amici non indifferente. Siamo un gruppo che si organizza per vedersi anche nei weekend o in occasioni importanti come, ad esempio, per i matrimoni». Numerose sono le pose ricordo di diversi amici davanti alle tantissime icone della carriera del Liga. Come il totem gigantesco esposto in occasione di “Buon compleanno Elvis”. Ci sono coppie, inoltre, che si baciano e ricordano di essersi conosciute proprio durante un concerto del Liga e da lì sono nati legami duraturi che, Campovolo dopo Campovolo, si rafforzano. Altri amici si sono ritrovati dopo anni di lontananza e hanno deciso di ritrovarsi a mangiare un boccone da PizzAut, ente nato per offrire ai ragazzi autistici un futuro di dignità e lavoro. E tanti si divertono a ricordare i concerti, all’interno della mostra “Inside the box-Buon compleannno Elvis”, ai quali hanno partecipato, le persone che hanno conosciuto durante quei momenti indimenticabili.

E mentre la Memorabilia che ha come filo conduttore Luciano scorre, scorrono anche le immagini della vita dei partecipanti che hanno deciso fin dal primo giorno di attraversare i viali della Liga Street. Viali che profumano della storia degli ultimi trent’anni, proprio come “Certe notti”, il brano che dà il titolo alla due giorni che si preannuncia, con i suoi oltre centomila partecipanti, un evento indimenticabili. I fan che hanno scelto di partecipare alla Liga Street – intuizione e invenzione che verrà ripetuta anche per il concerto del rocker di Correggio alla Reggia di Caserta il 6 settembre – sono tutti pronti, quindi, per gustarsi appieno quest’opportunità. Sono consapevoli, in vista dello show granitico su cui si alzerà il sipario questa sera, che «il meglio deve ancora venire», come canta a gran voce il loro beniamino.  © RIPRODUZIONE RISERVATA