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RuttoSound tra risate e solidarietà a Reggiolo: vince Ruttovibe, 13enne tra i finalisti

Mauro Pinotti
RuttoSound tra risate e solidarietà a Reggiolo: vince Ruttovibe, 13enne tra i finalisti

Sul podio salgono il reggiano Andrea Carra e il modenese Alessio Calciolari. Tra i protagonisti il ritorno di Suor Ruttarella

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Reggiolo Il Parco dei Salici è un ampio spazio verde situato in via IV Novembre a Reggiolo, nella zona sportiva del paese ed è dotato di strutture funzionali che lo rendono ideale per ospitare eventi e manifestazioni di vario genere che attirano persone da tutta la Bassa. A pochi chilometri dalle rive del Po, durante l’anno il Parco dei Salici è teatro di numerose iniziative gastronomiche. È uno spazio che rappresenta quindi un punto di riferimento per la comunità locale e per gli abitanti del Comuni limitrofi, che possono trovare un luogo di incontro e svago immerso nel verde, adatto a famiglie e giovani in cerca di sollievo dalla calura estiva. E qui in una sera d’estate il mondo del “rutto agonistico”, tradizionalmente relegato a contesti semi-clandestini come bar e piccoli locali, si eleva a vera e propria competizione in un evento di risonanza nazionale: il “RuttoSound”. Questa manifestazione, che attira un pubblico di migliaia di persone, è una sfida particolare, con i partecipanti che possono iscriversi nelle varie categorie (potenza, lunghezza, parlato e freestyle). L’ideatore e patron del RuttoSound, Stefano Morselli, si impegna a mantenere un approccio di “calibrato understatement”, essenziale per gestire la delicata e dirompente natura della disciplina. Questo si riflette anche nella scelta del nome.

Morselli spiega: «Non esiste una federazione ufficiale della disciplina e pertanto abbiamo evitato di chiamarlo campionato italiano o campionato mondiale, titolo che sarebbe tutto meritato in quanto si tratta da sempre della gara regina dell’intero globo terrestre. Però è l’unica gara che si svolge su suolo pubblico, ben diversa da quelle semiclandestine di bar e localini». La festa della birra è nata nel 1994 ma il primo anno è stato un totale fallimento, meglio il secondo dove si sono pareggiati i bilanci. Ma per lanciarla occorreva qualcosa di diverso. Così nel 1997, “RuttoSound” è stata riconosciuta come la competizione più irriverente, goliardica e divertente del suo genere. La sua incredibile accessibilità lo rende fruibile a tutti. Morselli sottolinea l’importanza di una presenza discreta degli atleti, poiché la questione del rutto «corre sul filo del rasoio» e non deve scadere nel volgare. Per questo motivo, la partecipazione dei campioni a trasmissioni televisive è stata sempre limitata a quelle in cui lo spirito dell’evento fosse chiaramente compreso, spiega Morselli, evidenziando il rispetto e l’autenticità che caratterizzano l’esperienza di “RuttoSound”.

L’edizione 2025, che si è svolta mercoledì scorso, ha visto trionfare per il terzo anno consecutivo il milanese Ruttovibe, secondo il reggiano Andrea Carra e terzo il modenese Alessio Calciolari. Sono stati dodici i concorrenti in gara: il più giovane era l’esordiente Edo, 13 anni, di Palidano di Gonzaga nel Mantovano, Ruttskywalker da Rebecco (Milano), Ruttinc…da San Marino, Rutto di Munch di Verona e il ritorno di Suor Ruttarella da Novara, la Kate di Carpi, Ruttzilla, Ruttolo, John Rutter ed altri. Quest’anno la manifestazione è stata presentata da Marco Saletta con i direttori artistici il Porco di Albinea e il Panzer, mentre il patron Stefano Morselli è rimasto in giuria per cronometrare le varie “specialità” di rutto. In apertura di manifestazione toccante il momento in cui, attraverso una clip, è stata ricordata la prematura scomparsa di Loredana, moglie di Jimmy Giovannoni. Tra una gara e l’altra il Panzer e il Porco di Albinea si sono mescolati tra il pubblico per scoprire dei “talent-rut”: alcuni potrebbero essere scritturati per l’edizione 2026. Una parentesi goliardica l’hanno offerta tre impossibili arabi, in costume da sceicchi, che volevano comprare il “Ruttosound” con 10 cammelli oltre a lanciare dal palco banconote da “hundred rutten” coniate dalla Banque di Rot de Reggiolo.

La Festa della Birra era nata col nome di Sarabiga Rock Fest, su un’idea di Ivano Giglioli, con l’intento di mobilitare le forze del volontariato reggiolese in nuove stimolanti iniziative, di programmare spettacoli musicali per i giovani e di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza. A seguito dell’ingresso nel gruppo degli organizzatori dei familiari e degli amici dell’ingegnere Marco Ferrari, scomparso a 27 anni per leucemia, la manifestazione è stata completamente finalizzata alla raccolta di finanziamenti e ha già donato oltre 3 milioni di euro grazie alla partecipazione di migliaia di persone. A tal proposito continua la collaborazione ad erogare contributi e attrezzature alle aziende ospedaliere locali. Oltre alla Festa della Birra sono già in programma per il 10 ottobre “La Bigolata” e per il 17 ottobre “La Tortellata”. l © RIPRODUZIONE RISERVATA