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Il caso

«Travolto in galleria: ero a terra sanguinante, ma nessuno si è fermato ad aiutarmi»

Daniele Montanari
«Travolto in galleria: ero a terra sanguinante, ma nessuno si è fermato ad aiutarmi»

L’incidente a Lugo di Baiso, vittima un 28enne che annuncia: «Li denuncio tutti per omissione di soccorso»

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Baiso Gli vanno addosso frontalmente nella galleria, resta ferito nello spaventoso incidente che gli devasta la macchina ma nessuno si ferma per soccorrerlo, pur vedendolo a terra tutto sanguinante. Episodio allucinante quello che ha coinvolto un giovane di Frassinoro, che ora vuole individuare tutti quelli che non si sono fermati: «Li denuncio tutti per omissione di soccorso – dice – sono stato trattato come un animale».


L’incidente

È successo venerdì verso le 14.30 nella galleria di Casa Poggioli a Lugo (frazione di Baiso) sulla Sp 486R abitualmente presa anche da chi sale verso Frassinoro. Come Sekib Omerovic, 28enne bosniaco arrivato in Italia da bambino. Stava rientrando con il suo suv Tiguan, era appena entrato in galleria, quando è stato incubo. «Non ero neanche arrivato a metà galleria – racconta – quando un mezzo, non so dire quale il perché, è stato uno choc, ha invaso la corsia e mi è venuto addosso. Un urto fronto-laterale sinistro molto forte: mi ha piegato la portiera del lato guida, facendo scoppiare il finestrino. È stato terribile: i vetri sono volati dappertutto, mi sono finiti anche in bocca. Mi sono fermato sconvolto, mentre chi mi è venuto addosso è scappato via. Non riuscivo a uscire dall’auto: la mia portiera era bloccata, e quella del lato passeggero era contro muro della galleria. Ero tutto sanguinante per i vetri, e intrappolato dentro».


«Nessun aiuto»

«L’incidente era evidente, bloccavo la corsia in salita – continua Sekib – ma nessuno si è fermato ad aiutarmi. Allora a poco a poco sono uscito da solo dall’auto dal finestrino rotto, tagliandomi tutto. Mi sono messo davanti alla macchina, per terra. Ero tutto sanguinante, ma anche venendomi per terra in quella situazione, nessuno si è fermato almeno per un quarto d’ora. Vedevo la gente che passava, qualcuno credo anche di averlo riconosciuto. Mi suonavano anche. Urlavo: “Aiuto, aiuto”! Ma nessuno si è fermato. Pensavo di morire, che qualcuno mi avrebbe tirato sotto». Invece per fortuna la risposta alla sua chiamata al 112 è arrivata in fretta: «Dopo un quarto d’ora è arrivata la Croce Rossa insieme alla polizia Locale (Unione Tresinaro Secchia, ndr). Sono stati tutti molto comprensivi , mi hanno caricato e portato subito al Pronto soccorso di Scandiano. Nel tragitto sono svenuto, ma poi mi sono ripreso. In ospedale mi hanno medicato e poi dimesso, ma poi la notte a casa sono stato male. Ho vomitato, perdevo sangue dalla testa. Così alla mattina ho chiamato il 118 che mi ha portato in codice rosso a Baggiovara: mi hanno riscontrato un trauma cranico commotivo, la distorsione del rachide e diverse contusioni. Mi hanno dimesso con una prognosi di 15 giorni. Ma più che le botte, è lo choc: adesso ho paura a salire in macchina anche se guida un altro». Ci sono telecamere in entrata e uscita dalla galleria – gli agenti stanno ricostruendo il traffico di quei minuti, intanto per identificare l’automobilista che è fuggito dopo il sinistro. E poi chi ha omesso di soccorrere. «Prenderò un avvocato, io voglio andarci a fondo – nota Sekib – non è possibile fregarsene in questo modo del prossimo. Tanta indifferenza mi ha sconvolto».  

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