Cicogna ferita recuperata a Gualtieri: grave ma in cura, i due piccoli sono rimasti nel nido
Il volatile forse investito era in un fosso a Santa Vittoria. Ora è al Rifugio Matildico. Attenzione per i suoi pulli: ora c’è solo il padre a nutrirli
Gualtieri Una cicogna è stata recuperata in gravi condizioni a Santa Vittoria di Gualtieri: è stata trovata dentro a un canale. A dare l’allarme alcuni passanti, che hanno notato l’animale ferito, probabilmente in seguito a un impatto con un’auto. Sul posto sono intervenuti i volontari del Rifugio Matildico di San Polo d’Enza, con il suo fondatore Ivano Chiapponi che ha preso in carico il volatile. Le condizioni dell’uccello sono purtroppo molto serie: la cicogna, una femmina, era già infestata da larve di mosca, un segno che la ferita risaliva ad almeno diverse ore prima del recupero. «È molto grave, ma ci stiamo provando» spiega Ivano, che ha affidato il volatile alle cure del veterinario. Poco distante c’è il suo nido e non è vuoto: al suo interno ci sono ancora due piccoli, che a questo punto per essere accuditi e nutriti possono contare solo sul padre. «Abbiamo verificato: il maschio è presente», spiega Chiapponi. Al momento quindi si monitora la situazione a distanza, nella speranza che il maschio riesca a garantire la sopravvivenza dei pulli che per fortuna hanno già piumaggio e stanno belli dritti sul loro nido. In caso contrario, si valuta l’intervento per un eventuale recupero e messa in sicurezza della nidiata. Anche se si può immaginare che non sarebbe qualcosa di così semplice da realizzare, vista anche l’altezza del nido. Nel territorio della provincia di Reggio Emilia la presenza di cicogne è una rassicurante conferma.
Anche nella Bassa ci sono nidi e ogni anno diverse coppie di cicogne bianche tornano dalla migrazione. Da tempo sono oggetto di osservazione da parte di volontari, naturalisti e fotografi, che seguono da vicino le sorti di questi uccelli simbolo. Senza contare i nidi di Gavasseto di Reggio Emilia, dove ci sono ormai anche tante cicogne diventate stanziali. Il Centro Soccorso Matildico invita i cittadini a segnalare tempestivamente situazioni analoghe, e a non avvicinarsi mai direttamente a un nido, per non disturbare l’equilibrio della famiglia e interferire con le cure parentali. Il Rifugio Matildico nasce nell’aprile del 2011 come centro di recupero della fauna selvatica in risposta alle numerose problematiche legate alla fauna selvatica autoctona. Ad avventurarsi in questa impresa è il fondatore Ivano Chiapponi che lo dirige con un gruppo di volontari. Ha sede a Caverzana di San Polo.l © RIPRODUZIONE RISERVATA