Filmate mentre picchiano una 14enne, i legali: «tutti i responsabili saranno perseguiti»
Il video dell’aggressione era poi circolato sulle chat Whatsapp. La famiglia della vittima si è affidata agli avvocati Pagliani e Dallari
Calci, pugni e violente tirate di capelli, mentre altri intorno incitano alla violenza: un giovane si avvicina persino a una delle ragazze che sta picchiando, per dirle «brava, continua, continua». Sono attimi interminabili quelli documentati da uno dei video, poi fatti girare sulle chat di whatsapp, dell’aggressione subita da una 14enne nel parco della Resistenza sabato sera. Almeno quattro le ragazze con un ruolo “attivo” nelle violenze, forse sei.
Ma il numero cresce se si considera chi, ai margini come di un’arena estemporanea, assisteva e filmava senza fare nulla per aiutare la giovane aggredita, o peggio incitando a infierire. E poi c’è chi ha fatto circolare i filmati, chi si è lasciato andare anche per iscritto a commenti passibili di denuncia e chi ha minacciato, persino di morte, la ragazza picchiata e l’amica che era con lei: «Se dite qualcosa vi ammazziamo». Lasciando di tutto questo traccia nei video e nella chat su cui hanno circolato le immagini agghiaccianti: tutto ora agli atti.
«Siamo determinati a trovarli tutti – dice ora Giuseppe Pagliani –. È un fatto gravissimo. Agiremo in ogni sede. C’è una logica feroce in quello che è accaduto. I giovani coinvolti non solo hanno dimostrato di non comprendere la gravità dei loro gesti, ma erano convinti di farla franca. La nostra assistita cammina a fatica». Pagliani, che sull’episodio era già intervenuto come capogruppo di centrodestra in consiglio comunale, ora parla da avvocato. La famiglia della giovane pestata ha dato mandato a lui e al collega, l’avvocato Gianluca Dallari, di rappresentarli e tutelare la giovane. «Le prime prove video di ciò che è accaduto sono a dir poco terrificanti e molto più gravi delle informazioni emerse fino a ora – scrivono i due legali –. Quel che aggrava una situazione già inaccettabile è la pubblicazione del video in una chat di amici insieme alle minacce gravi di ulteriore male imminente rivolte alla ragazza e all’amica, in caso, le stesse, avessero denunciato alle forze dell’ordine gli atti di inaudita violenza subiti dalla nostra assistita». La denuncia è già stata formalizzata ai carabinieri della Tenenza locale, che stanno svolgendo le indagini. «Alla querela iniziale sono conseguite già due integrazioni volte a precisare ed a chiarire il quadro originario degli atti violenti», precisano i due legali che anticipano: «Il nostro studio, approfonditi gli accadimenti, in scia alla scrupolosa indagine avviata dai carabinieri di Scandiano, agirà in sede penale e anche civile, perseguendo in modo determinato e inflessibile tutti i colpevoli, rispettando la ricostruzione della vicenda nell’interesse esclusivo della vittima, non dimenticando nessuno dei soggetti che hanno partecipato a una aggressione premeditata che rappresenta un insieme di reati sui quali, per volontà dei familiari, non siamo disposti per nessun motivo al mondo a soprassedere».
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