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La risposta

Manifattura San Maurizio, interviene Max Mara: «Troppa disinformazione e superficialità»

Manifattura San Maurizio, interviene Max Mara: «Troppa disinformazione e superficialità»

Il Gruppo smentisce le accuse in merito alle condizioni di lavoro, «per rispetto della verità e a tutela delle persone che ogni giorno, da quasi 75 anni, lavorano per l’azienda», si legge nella nota

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Reggio Emilia Continua a tenere banco la questione Max Mara. Questa volta è la stessa azienda a prendere parola e parlare del caso della Manifattura San Maurizio. «Per coerenza con il nostro stile – si legge nella nota – abbiamo atteso alcuni giorni prima di intervenire pubblicamente sulle notizie che riguardano le nostre politiche del lavoro: la nostra azienda non è abituata a commentare, ma a lavorare».

«Da sempre mettiamo al centro dell’attenzione l’impegno quotidiano, i nostri collaboratori, il rispetto delle regole e la qualità del prodotto, convinti che sia questo il modo più autentico per contribuire a dare valore al nostro territorio e al nostro Paese. Oggi, tuttavia, a causa di una campagna caratterizzata da disinformazione, sensazionalismo e superficialità sentiamo il dovere di prendere parola ed intervenire, sia per rispetto della verità che a tutela delle persone che ogni giorno, da quasi 75 anni, lavorano per la reputazione ed il prestigio di Max Mara Fashion Group».

«Ci ha sorpreso che accuse infondate in merito alle condizioni di lavoro vigenti all’interno di una azienda del nostro gruppo – sino ad insinuare che non vi sia rispettata la legalità – abbiano alimentato una narrazione che offende innanzitutto le persone che vi lavorano. Intendiamo smentire che vi sia all’interno di Max Mara Fashion Group un clima lesivo della dignità delle persone, come confermato dall’intervento pubblico di una folta rappresentanza di lavoratrici della Manifatture di San Maurizio», conclude la nota.