Gazzetta di Reggio

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Il lutto

Addio al grande fisarmonicista Paolo Gandolfi

Serena Arbizzi
Addio al grande fisarmonicista Paolo Gandolfi

Il musicista è mancato a 90 anni: fu protagonista sui più importanti palchi internazionali

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Reggio Emilia Guardava ancora la fisarmonica come se ne fosse innamorato. E lo era: con questo strumento aveva calcato i più grandi palchi del mondo e suonato di fronte ai potenti della terra.

È venuto a mancare all’età di 90 anni a Reggio Emilia, dove risiedeva a Villa Primula, il grande Maestro Paolo Gandolfi, uno dei fisarmonicisti più conosciuti e apprezzati a livello internazionale e tra i fondatori dell’istituto musicale Merulo di Castelnovo Monti. “Per descrivere Paolo Gandolfi credo non ci sia un termine più inequivocabile e aderente alla sua figura di “Maestro” – lo ricorda il sindaco Emanuele Ferrari -. Maestro non solo in senso musicale ma di vita: un maestro autentico è qualcuno che insegna quello che non sa e lo cerca insieme agli altri. Il suo slancio a conoscere, coinvolgere e valorizzare i giovani, la loro sensibilità musicale ma anche di esseri umani, credo sia stato il segno che ha contraddistinto da subito il suo lavoro. Si era speso fortemente per la fondazione dell’Istituto Merulo che oggi è parte del Conservatorio Peri – Merulo. Senza di lui non avremmo mai raggiunto questo traguardo, senza il suo esempio non avremmo potuto credere in qualcosa che sembrava impossibile, portare a Castelnovo un Conservatorio, dare un’opportunità ai giovani dell’Appennino e non solo di altissima formazione. Fino agli ultimi anni della sua vita ha continuato a impegnarsi per creare la possibilità di realizzare progetti come concorsi, concerti, rassegne, festival che avevano al centro la musica, i giovani ma anche la sua capacità profonda di mettersi in ascolto di ciò che ci sta intorno. Una delle sue composizioni per fisarmonica più conosciute è legata alle emozioni che provò nel trovarsi nella foresta amazzonica, una musica che rifletteva e trasmetteva i suoni e le sensazioni che aveva provato. Ha avuto modo di collaborare con grandi Direttori come Armando Gentilucci, è stato un campione del mondo di fisarmonica vincendo il concorso di Essen nel 1955, era amico di musicisti di fama mondiale come Richard Galliano, che portò anche a suonare a Castelnovo Monti al Teatro Bismantova in una serata memorabile. Ha speso la sua vita a percorrere le strade della montagna per invitare i giovani a conoscere la bellezza della musica e del suonare insieme”.

Nel 2014, in occasione del suo ottantesimo compleanno, a Castelnovo fu anche conferita a Gandolfi la cittadinanza onoraria, un segnale di forte gratitudine da parte della comunità di tutto l’Appennino, per la quale si è così tanto impegnato contribuendo a diffondere e radicare la cultura musicale. Gandolfi non soltanto ha diretto per più di 35 anni il Merulo, ma contribuì in modo determinante a fondarlo. Nato a Vezzano il 15 ottobre 1934, Gandolfi si appassionò giovanissimo alla fisarmonica, strumento attraverso il quale riuscì presto a mettersi in luce a livello internazionale. Sull’avvio dell’epopea dell’Istituto Merulo ricordava: “Ero docente al Peri quando il direttore Luigi Gorgni mi affidò l’incarico di attivare una scuola di musica a Castelnovo Monti. Si formarono subito tre classi: teoria e solfeggio, pianoforte e fisarmonica. Aver avuto la possibilità di contare sui consigli di bravi insegnanti e strumentisti, fu fondamentale e per questo accettai di formare la scuola e mi battei per la sua affermazione. Memore anche delle mie origini contadine, di povertà, da dove la mia carriera è iniziata, mi sono imposto di fare qualcosa per gli altri. Così, quando mi arrivò la richiesta del sindaco Battistessa e dell’assessore Alfredo Sentieri, che volevano aprire una scuola per tutti in Appennino, ho ritenuto di mettermi in gioco”.