Gazzetta di Reggio

Reggio

Rubiera

L’ex prefetta De Miro: «Cambiare il nome del viale Città di Cutro: evoca l'ndrangheta che voleva comandare»

L’ex prefetta De Miro: «Cambiare il nome del viale Città di Cutro: evoca l'ndrangheta che voleva comandare»

Il “prefetto di ferro” ha ricevuto di recente a Rubiera la cittadinanza onoraria. Per l’occasione ha avanzato questa proposta, sostituendo il nome con “Reggio Emilia città libera da tutte le mafie”

2 MINUTI DI LETTURA





Rubiera Cambiare il nome del viale intitolato alla "città di Cutro", sostituendolo con quello di città "libera da tutte le mafie". A chiederlo al Comune di Reggio Emilia è Antonella De Miro, ex prefetto dal 2009 al 2014, e figura chiave nella lotta alle cosche di 'ndrangheta infiltrate nell'economia locale. Proprio De Miro (in pensione dal 2020) ha infatti avviato la stagione delle interdittive antimafia nei confronti delle aziende riconducibili ai clan, colpendoli così direttamente nei loro interessi economici. 

L'ex "prefetto di ferro" reggiano è tornata lo scorso 1 luglio in Emilia per ricevere la cittadinanza onoraria a Rubiera e, nel suo intervento ha detto: «Mi turba vedere, arrivando a Reggio Emilia, la grande arteria di collegamento con il centro città intitolata tutt'oggi alla città di Cutro, nonostante il riferimento a Cutro evochi ai più la 'ndrangheta reggiana che pretendeva di comandare la città». E questo, ha continuato De Miro «nonostante l'offesa e l'oltraggio subito da questo territorio dalle volgari parole nei confronti dei reggiani proferite da un tale che, si registrava mentre era alla guida della sua autovettura». Il riferimento è ad Alfonso Mendicino, già condannato nel processo Aemilia e diventato celebre per i suoi video apparsi sui social.

Ma Reggio Emilia «è consociuta in Italia e nel mondo per il grande contributo dato alla liberazione dal nazifascismo e alla costruzione della Repubblica democratica. E' la terra del sette fratelli Cervi che sono stati uccisi perché lottavano per la libertà». E allora, ha concluso De Miro, «sarebbe bello, la prossima volta che arriverò a Reggio Emilia, essere accolta dal viale intitolato a “Reggio Emilia città libera da tutte le mafie”. Viale città di Cutro è la strada di un chilometro posta fra la tangenziale Nord, la strada statale che porta da una parte al centro storico e dall'altra ai Comuni della Bassa pianura verso il Po (via dei Gonzaga), il casello dell'autostrada del Sole e il viale dei ponti di Calatrava, fu inaugurato il 18 luglio del 2009.

A settembre del 2021, ma in tutt'altro contesto, era stato Cristian Panarari, consigliere comunale del gruppo Misto a chiedere di cambiare nome al viale ricordando in aula la "lezione" del processo Aemilia. La consigliera Palmina Perri, eletta in quota Pd e calabrese di nascita, aveva preteso scuse immediate.