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Reagisce alla rapina sfregiando un bandito con un cutter

Ambra Prati
Reagisce alla rapina sfregiando un bandito con un cutter

Pietro Cattani, reggiano 41enne, si è difeso quando due stranieri l’hanno strattonato per cercare di impossessarsi del suo borsello. Uno dei due è rimasto ferito al volto. Indagano i carabinieri

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Reggio Emilia Aggredito sotto casa mentre stava scendendo dall’auto: due stranieri volevano impossessarsi del suo borsello e lui ha preso in mano un cutter per tenerli lontani e ha colpito uno dei malviventi alla guancia, mettendoli in fuga. È la disavventura capitata in viale Olimpia a Pietro Cattani, reggiano di 41 anni, che sbotta: «Alla fine l’ho vinta io, per così dire, ma con questa gente non vince nessuno: è una tristezza assoluta».

«Martedì verso le ore 22.30 stavo rincasando e parcheggiando la mia Citroen C2 di colore nero negli appositi stalli, sotto la mia abitazione in viale Olimpia. Aprendo la portiera, all’improvviso sono stato avvicinato da due individui che hanno iniziato a strattonarmi, cercando di tirarmi fuori a forza dall’abitacolo e di strappare il borsello nero che indossavo a tracolla». Cattani ha cercato di opporre resistenza, ricevendo per tutta risposta uno schiaffo al volto. «Gli aggressori sono riusciti a tirarmi fuori dall’auto, ma nel mentre ho afferrato un cutter di piccole dimensioni che tengo solitamente nel vano portaoggetti della portiera: un cutter di quelli a clic, che se non tieni premuto la lama rientra, lo utilizzo ogni giorno come magazziniere in una ditta di Cavriago».

Il 41enne ha iniziato a roteare la mano che impugnava il cutter cercando di allontanare i malviventi, che nell’immediato hanno lasciato la presa. «Uno di loro però è tornato alla carica e roteando il cutter l’ho graffiato alla guancia destra: costui si è riparato la guancia con la mano e insieme al complice è scappato in via Melato, svoltando a sinistra verso via Emilia Ospizio».I malfattori non sono riusciti a rapinarlo e sono fuggiti a mani vuote. In seguito, all’arrivo della polizia sul posto, Cattani ha descritto i due come «quello ferito di carnagione molto scura, indossava pantaloni corti scuri e maglia scura con una bandana nera sulla testa, mentre l’altro, anch’egli magrebino, era di carnagione olivastra, capelli neri e lisci con ciuffo credo sulla sinistra».

Non era la prima volta che li vedeva. «Li avevo già notati in precedenza in zona: quando vado al lavoro mi fermo in un bar sulla via Emilia e già avevano molestato delle persone. Presumo siano abituali frequentatori della zona stazione e del parcheggio ex Polveriera. Sarei in grado senza ombra di dubbio di riconoscerli». Dopo aver rifiutato di andare al pronto soccorso, il 41enne ieri ha sporto denuncia ai carabinieri. Una situazione potenzialmente molto pericolosa. «Sì, è quanto hanno detto i poliziotti, che mi hanno redarguito. È andata bene, poteva succedere una tragedia; ma lì per lì non ci ho pensato, ho agito d’istinto. Non volevo rischiare di perdere il borsello: dentro c’erano tutti i miei documenti, il bancomat e 100 euro». Anche perché c’è stato un precedente. «Nel dicembre scorso, sempre nel quartiere, sono stato rapinato di 150 euro e del cellulare. Non si può più vivere vicino alla stazione: troppo degrado. Anzi, direi che non voglio più vivere in questa città: troppo degrado».