Chiude l’ex Sala Fratelli a Barco, i lavoratori disperati: «Aiutateci»
Ieri, venerdì 4 luglio, è avvenuto il presidio davanti alla storica azienda
Bibbiano L’ex Sala Fratelli, diventata Gtech- Cst srl il 30 gennaio 2023, chiuderà il 31 luglio. La comunicazione è arrivata ai lavoratori lo scorso 25 giugno. Si tratta di una storica azienda metalmeccanica presente a Barco da oltre 40 anni. «Parliamo di 13 dipendenti di età compresa tra i 30 e i 50 anni, diversi dei quali con famiglie», specifica Massimo Tiramani, funzionario Fiom Cgil provinciale. Ieri mattina, venerdì 4 luglio, i lavoratori si sono fermati, in sciopero le ultime 4 ore di ogni turno, e hanno dato vita a un presidio davanti alla sede aziendale in via Terracini 10, ricevendo anche la solidarietà delle istituzioni locali. Sul posto si è recato il sindaco Stefano Marazzi ed è arrivato anche il capogruppo di FdI Alberto Bizzocchi.
La causa della chiusura è nell’interruzione anticipata del contratto di lavorazione con l’azienda Tecnogear, unico cliente e proprietario dello stabile e di buona parte dei macchinari utilizzati da G-tech. «Mancano ammortizzatori sociali che possano tutelare i dipendenti delle aziende con un organico inferiore ai 15 che a causa della riduzione di volume produttivo, e alla conseguente internalizzazione delle lavorazioni da parte delle grandi imprese, sono quelli che maggiormente ne pagano le conseguenze - sottolinea Tiramani -. Stiamo prendendo contatti con la Regione, chiedendo la convocazione delle parti a un tavolo istituzionale per provare a trovare una soluzione».
«Riteniamo che non sia possibile venire a conoscenza della perdita del posto di lavoro un mese prima che questo accada - dicono i lavoratori - Chiediamo soluzioni alternative: non vogliamo essere invisibili». «Ho incontrato i lavoratori per esprimere loro la vicinanza dell’Amministrazione comunale e per assicurare che il Comune di Bibbiano farà tutto quanto nelle sue possibilità per promuovere un dialogo costruttivo tra tutte le parti e contribuire alla ricerca di una soluzione sostenibile - ha commentato il sindaco Marazzi -. Da un lato, è fondamentale comprendere con chiarezza le motivazioni che hanno condotto l’azienda a una decisione tanto repentina; dall’altro, è inevitabile una forte preoccupazione per le ricadute occupazionali e sociali che essa comporta. Ci troviamo di fronte a una situazione delicata, che richiede senso di responsabilità, equilibrio e la massima attenzione. In momenti come questi è necessario mettersi concretamente al lavoro, ognuno per le proprie competenze e responsabilità. Per questo motivo, mi sono attivato immediatamente per avviare un confronto con le istituzioni regionali competenti al fine di scongiurare la chiusura dell’azienda, garantendo ai lavoratori supporto e un accompagnamento adeguato». «Come opposizione esprimiamo vicinanza ai lavoratori - ha detto Bizzocchi -. Ci attiveremo per capire se c’è la possibilità di intervenire con gli ammortizzatori sociali per dare respiro ai 13 dipendenti».