Saldi, al via in Emilia-Romagna fino ai primi di settembre: tutto quello che c’è da sapere
Sono iniziati oggi, sabato 5 luglio, e avranno una durata massima di 60 giorni. L’assessore regionale Roberta Frisoni: «Rivitalizzano le città»
Bologna Partono oggi, sabato 5 luglio, i saldi estivi in Emilia-Romagna e avranno una durata massima di 60 giorni (la conclusione è prevista per il 3 settembre 2025) . «I saldi sono un appuntamento importante per la nostra rete commerciale - ha affermato l’assessora regionale al Turismo e al Commercio, Roberta Frisoni -. Si tratta di un’opportunità di risparmio per le cittadine e i cittadini e per gli esercenti per promuovere le vendite e magari farsi conoscere anche da nuovi clienti. Ma i saldi rappresentano anche un’occasione per rivitalizzare le nostre città e sostenere il nostro tessuto commerciale. In estate poi sono tante le occasioni, anche serali, che nelle nostre città e nelle destinazioni turistiche coniugano eventi culturali o musicali con l’apertura dei negozi, rendendo ancora più piacevole per cittadini e turisti la visita e la frequentazione dei nostri centri storici, dei borghi o delle marine».
Confermate le indicazioni degli scorsi anni: è rimasto infatti il divieto di vendite promozionali nei 30 giorni precedenti per quanto riguarda capi di abbigliamento, accessori, calzature, biancheria intima, pelletteria, tessuti per abbigliamento e arredamento. Inoltre, la merce oggetto di vendita dovrà essere disposta in maniera inequivocabilmente distinta e separata da quella eventualmente in vendita nelle condizioni ordinarie. Secondo le stime dell’ufficio studi di Confcommercio, intanto, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 203 euro (92 pro capite) per un totale di 3, 3 miliardi di euro. Il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, commenta: «Nonostante le difficoltà legate alla situazione internazionale, l’arrivo di 19 milioni di turisti stranieri negli aeroporti italiani offre segnali di speranza. L’estate 2025 si preannuncia come la migliore del terzo millennio in termini di turismo e auspichiamo che lo sia anche per gli acquisti nei negozi di moda». Quindi, rimarca anche Felloni, «comprare nei nostri negozi significa mantenere vivo il cuore pulsante delle nostre comunità e preservare occupazione e identità territoriale».
«I saldi si confermano comunque tra gli eventi promozionali più attesi dagli italiani. Per le vendite di fine stagione estive, già 6 italiani su 10 hanno pianificato un acquisto, per un giro d’affari stimabile intorno ai 3,5 miliardi di euro. Una risposta di pubblico che conferma l’alto gradimento dei saldi da parte dei consumatori, anche (e forse soprattutto) in un contesto in cui le famiglie spendono con prudenza. L’alto interesse è ancora più notevole se si considera il dilagare di offerte anticipate e pre-saldi fuori dalle regole: stimiamo che 6,5 milioni di consumatori abbiano già acquistato con lo sconto prima della partenza ufficiale dei saldi». È quanto emerge dal consueto sondaggio Confesercenti-IPSOS sui saldi estivi. È il 62% degli italiani che ha già deciso di approfittare dei saldi estivi 2025. La percentuale cresce tra le donne e tra chi vive al Sud, entrambi 67%. Un ulteriore 32% si riserva di decidere in base alla qualità delle offerte: una fetta non trascurabile che conferma come la leva promozionale sia decisiva, ma non automatica. Pochissimi dichiarano apertamente che non faranno acquisti (3%), mentre un altro 3% è ancora indeciso. Circa un quarto di chi è interessato ad acquistare lo farà nel fine settimana di partenza dei saldi, oggi e domani.
Tra chi ha già pianificato uno o più acquisti per i saldi estivi 2025, il budget medio previsto è di circa 218 euro a persona, che scende a 136 euro per chi non lavora. La fascia di spesa più comune è però quella attorno ai 100 euro, scelta da un intervistato su quattro. Ma non manca chi punta più in alto: il 16% prevede di spendere 200 euro, mentre una minoranza (circa il 7%) arriva o supera i 300 euro. I giovani (18-34 anni) mostrano una maggiore prudenza, con una media di 178 euro, contro i 234 euro degli over 35. Sul piano territoriale, si spende di più al Nord (241 euro) e meno nel Sud e nelle Isole.