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Massari risponde alle accuse dopo il dietro front sul Polo della moda: «Non sono solo, né commissariato»

Serena Arbizzi
Massari risponde alle accuse dopo il dietro front sul Polo della moda: «Non sono solo, né commissariato»

Ieri il primo cittadino ha aggiornato il Consiglio comunale rispondendo esplicitamente alle accuse delle opposizioni e ha indicato come si siano susseguite anche speculazioni sul progetto di Max Mara

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Reggio Emilia «Farò ogni cosa utile per riprendere il dialogo e la prosecuzione del progetto. Non sono solo, né commissariato, anzi... Sono nel pieno dei miei poteri e appoggiato da tutte le forze della coalizione di Centro Sinistra. Se qualcuno ha sperato nella divisione… dovrà aspettare ancora un bel po’. Sono un sindaco civico e progressista: condivido scelte e responsabilità con la giunta e la maggioranza che mi sostiene». Ha voluto mettere le cose in chiaro dopo la polemica rovente scatenata dal dietro front di Max Mara sul Polo della moda. Ieri, il sindaco Marco Massari ha aggiornato il Consiglio comunale rispondendo esplicitamente alle accuse delle opposizioni e indica come si siano susseguite anche speculazioni sul Polo della moda. Il primo cittadino ha ricostruito il percorso che ha portato all’approvazione, all’unanimità, del piano, «il 23 giugno scorso, senza condizionamenti di alcun tipo. Il dibattito in Consiglio è stato libero e impegnativo, nel pieno diritto dei gruppi consiliari e dei singoli consiglieri, ma la maggioranza è stata coesa nel sostegno al progetto. Come programmato alcune settimane prima, ho ricevuto su loro richiesta la parte delle lavoratrici che ha scioperato criticando i metodi della direzione aziendale e richiedendo migliori condizioni di lavoro. Come è mio dovere, le ho incontrate, le ho ascoltate attentamente. In quella occasione, come nelle settimane precedenti, ho detto chiaramente che: non ci poteva essere alcun collegamento tra le vertenze sindacali e l’approvazione del Paip Polo della Moda; che il Comune non ha ruolo, né vuole assumerlo, nella gestione dei conflitti tra azienda e rappresentanti dei lavoratori, che come sindaco ritengo importante che si realizzino accordi aziendali che valorizzino sia il lavoro di qualità che le imprese che investono». Massari rispedisce al mittente le accuse di aver sposato la causa sindacale a scapito del progetto: «Non ho assunto la postura politica del sindacalista, sono rimasto nei confini che mi impone il mio ruolo, auspicando il dialogo costruttivo tra impresa, sindacati e lavoratrici quale strumento per la soluzione dei conflitti. A completamento del quadro, ho incontrato – come programmato da diverse settimane e non per “compensazione” ex post come è stato scritto - anche un gruppo di dipendenti dell'azienda che hanno rappresentato condizioni di lavoro assai diverse e anche con loro ho mantenuto ascolto, rispetto e atteggiamento super partes». Il sindaco ripercorre poi la storia di Reggio Emilia dal 1945: qui «le imprese, le istituzioni, le forze sociali e sindacali, nella consapevolezza delle differenti posizioni, hanno sempre saputo trovare sintesi costruttive e di valore. L’amministrazione che ho l’onore di guidare perseguirà con determinazione l’obiettivo di uno sviluppo economico e sociale sostenibile ed equo». l