Multata sul treno, ma l’abbonamento “Mi Muovo” di Seta è in regola: «Chiedono 310 euro, è un’ingiustizia»
Il racconto del padre di una studentessa di Bibbiano, che ha preso una multa sulla tratta Reggio-Ciano perché il tablet del controllore non ha riconosciuto l’abbonamento di Seta
Reggio Emilia Multata dal controllore, nonostante un regolare abbonamento pagato. È la storia di una studentessa residente a Bibbiano, che prende il treno per raggiungere la città, attraverso la linea Reggio-Ciano. Attraverso “Mi Muovo”, infatti, l’azienda Seta consente di salire non solo su tutti gli autobus urbani ma anche su alcune linee ferroviarie gestite da Trenitalia Tper, il trasporto dei passeggeri per l’Emilia Romagna. La storia è iniziata in inverno e non è ancora terminata. Lo denuncia il papà della ragazza, Massimiliano Melloni, che afferma: «Un giorno un controllore le ha chiesto l’abbonamento, che lei ha regolarmente mostrato. Il tablet, però, non lo riconosceva. È quindi stato chiesto a mia figlia, per accertare la regolarità del viaggio, il pagamento elettronico, che lei non è riuscita a fornire attraverso le mail. È così tornata a casa con una multa, che abbiamo deciso di contestare, recandoci sia al punto Seta in piazzale Europa sia alla biglietteria delle ferrovie - racconta il genitore -. Ci sono stati scontati 18 euro ma, a sorpresa, ci è arrivata recentemente un’ingiunzione di 310 euro per il mancato pagamento».
Un danno oltre la beffa, secondo la famiglia. A quel punto, Melloni è tornato alla carica per quella che, a loro veduta, è un’ingiustizia, considerato il regolare abbonamento sottoscritto dalla figlia: «Ci hanno risposto che l’unico modo per contestare un’ingiunzione di pagamento è far ricorso al giudice di pace del Tribunale. Così abbiamo fatto, versando altri 43 euro da dare allo Stato. Non lo ritengo giusto ma, a prescindere dal nostro caso, questa situazione è capitata anche ad altri cittadini. Credo quindi che tra Seta e Ferrovie dello Stato ci dovrebbe essere più dialogo, anche perché non è giusto che chi paga debba essere penalizzato, mentre ogni giorno salgono sui treni reggiani diverse persone senza biglietto». Il riferimento è al fatto che l’abbonamento della ragazza è stato sottoscritto con Seta, mentre i controllori sui treni sono dipendenti di Trenitalia Tper.
Un possibile guasto o mancato riconoscimento degli abbonamenti elettronici potrebbe essere stata la causa della multa. In ogni caso, in attesa che il giudice si pronunci, l’attenzione è già rivolta al prossimo anno scolastico: «Penso che rinnoveremo l’abbonamento - conclude Melloni - anche se con quello che rischiamo di spendere e senza garanzie per il futuro, forse risparmierei se la portassi con l’auto ogni giorno». Le due aziende, contattate in merito, fanno sapere che non vi è stata alcuna variazione del servizio e non evidenziano particolari segnalazioni da parte degli abbonati, confermando però la disponibilità ad approfondire casi specifici che venissero loro sottoposti dai singoli clienti. In ogni caso, fanno sapere, a breve si terrà un incontro tra Seta e Trenitalia Tper con coinvolgimento anche di Tper, che invece gestisce le macchine per convalidare gli abbonamenti nelle stazioni. L’obiettivo è quello di fare chiarezza e cercare di risolvere le eventuali criticità.