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Ausl, il rosso è di 103 milioni di euro. «Apparente disavanzo perché iscritti solo i ricavi certi»

Evaristo Sparvieri
Ausl, il rosso è di 103 milioni di euro. «Apparente disavanzo perché iscritti solo i ricavi certi»

Il bilancio di previsione 2025 dell’Ausl Ircss di Reggio Emilia è stato approvato dal direttore generale Davide Fornaciari e accolto con parere favorevole dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria

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Reggio Emilia Uno squilibrio da oltre 103 milioni di euro. Ma anche investimenti pari a 100 milioni. E la promessa di mantenere alta la qualità dei servizi, di perfezionare il nuovo sistema di emergenza-urgenza (leggi l’articolo a pagina 7, ndr), di continuare la battaglia contro le liste d’attesa, anche di fronte alle difficoltà riscontrate nel reperire personale. È quanto emerge dal bilancio di previsione 2025 dell’Ausl Ircss di Reggio Emilia, approvato nei giorni scorsi dal direttore generale, Davide Fornaciari, e ieri accolto con parere favorevole dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss).

Il rosso
Il disavanzo è «in linea con quello delle altre aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna», spiegano dall’azienda sanitaria, puntando il dito soprattutto sui rincari che hanno caratterizzato numerosi voci di un bilancio che «tiene conto degli aumenti rispetto all’anno precedente dei costi della spesa farmaceutica (farmaci e dispositivi medici), dei rinnovi contrattuali del personale per il triennio 2025-2027, delle utenze (in particolare l’energia elettrica) e dell’incremento del costo delle materie prime e dei servizi». Secondo l’Ausl di Reggio Emilia, «nel contesto di una fase complessa per il sistema sanitario pubblico nazionale, il bilancio di previsione rappresenta non solo uno strumento contabile ma una fotografia realistica della tenuta di un modello che sceglie di non comprimere i servizi essenziali né di sacrificare l’universalità dell’accesso». Di qui i conti in rosso, sui quali tuttavia dall’azienda sanitaria evitano allarmismi: «L’apparente disavanzo – aggiunge infatti l’Ausl – coerente con quanto previsto in tutta la Regione, riflette un’impostazione prudenziale che prevede l’iscrizione di tutti i costi potenziali dell’esercizio e solo dei ricavi ad oggi certi, in attesa del completamento del riparto del Fondo sanitario nazionale e dell’assegnazione della quota trattenuta a livello centrale dalla gestione sanitaria regionale per finalità di riequilibrio. È dunque essenziale che il dibattito pubblico non si riduca a una lettura meramente aritmetica dei saldi, ma sappia riconoscere la complessità del contesto e il valore di un’organizzazione dei servizi territoriali che continua a garantire prossimità, continuità e qualità delle cure su tutto il territorio».

Il rebus fondi
Tra i ricavi a oggi registrati c’è la prima tranche di finanziamento del Fondo sanitario regionale assegnata a Reggio Emilia, pari a 1.056.523.806 euro su complessivi 9.908.997.000 euro. «La quota spettante dal Fondo sanitario nazionale 2025 – aggiungono dall’Ausl – sarà definita dall’Intesa Stato-Regioni, al momento non ancora conclusa in ragione del fatto che l’incremento atteso dei costi, calcolato dagli enti regionali rispetto al 2024, è pari almeno al 3,6%, ben superiore a quello dell’1,8% assegnato al fondo nazionale. Come ribadito nei giorni scorsi dall’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi, l’ente regionale ha trattenuto a livello centrale una parte rilevante delle risorse che potranno essere assegnate alle aziende con finalità di riequilibrio a fronte dell’andamento annuale».

Sanità pubblica
Da un punto di vista dei servizi al cittadino, «l’azienda conferma l’impegno a mantenere elevati standard di qualità nell’erogazione dei servizi anche per l’anno 2025 a fronte della generalizzata difficoltà a reperire risorse mediche e delle professioni sanitarie; ribadisce, inoltre, l’impegno nell’attuazione di interventi straordinari per la riorganizzazione dell’assistenza specialistica, la riduzione dei tempi di attesa, il perfezionamento del nuovo sistema di emergenza-urgenza, la progressiva attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (Pnrr) in ogni distretto della provincia, con il potenziamento dell’assistenza territoriale». Per quanto riguarda infine altre voci a bilancio, «si registra l’aumento del 15% delle risorse del Fondo Regionale Non Autosufficienti, grazie al quale la nostra provincia avrà a disposizione 61,3 milioni di euro (+ 8 milioni rispetto al 2024)». Cantiere e investimenti Alla Conferenza territoriale sociale e sanitaria siedono tutti i sindaci della provincia: «In accordo con i Comuni, l’impegno sarà destinato all’aumento dell’offerta di posti nelle case di residenza per anziani e nell’assistenza domiciliare a persone non autosufficienti, oltre che nello sviluppo di servizi dedicati a persone con disabilità». Con il bilancio preventivo viene approvato anche il Piano triennale degli Investimenti 2025-2027. E su questo aspetto la nostra provincia vede la cifra significativa di oltre 100 milioni di euro, «distribuita tra i lavori nei cantieri in corso (oltre 59 milioni) e quelli in programmazione (oltre 48 milioni)». l © RIPRODUZIONE RISERVATA