Caso Bonucchi, annullata l’assoluzione del titolare dell’hotel dove perse la vita: si riapre il processo in Algeria
Il 25enne originario di Nonantola, ex giocatore del Rolo, morì folgorato nel 2021 nella piscina della struttura
Rolo Un altro passo avanti per ottenere verità e giustizia per la morte di Alex Bonucchi. Il 25enne originario di Nonantola morì il 4 gennaio 2021 mentre si trovava a Boumerdés, in Algeria, in qualità di tecnico dell’azienda Sacmi di Salvaterra. Era molto noto anche nella Bassa: nelle stagioni 2013-14 e 2014-15 aveva giocato nel Rolo e, nella stagione 2015-16, aveva allenato la squadra Pulcini. Le circostanze del decesso restano ancora poco chiare, a distanza di quattro anni. La famiglia del giovane, affiancata dal superconsulente Michel Emi Maritato, sta combattendo un’intensa battaglia per ottenere risposte.
Secondo le autorità algerine, Alex sarebbe morto folgorato nella piscina di un hotel. Una versione che non ha mai convinto i familiari (tra le ipotesi alternative che sono state avanzate anche quella di una colluttazione). Adesso si apprende che la Corte Suprema algerina ha annullato la sentenza di assoluzione per il legale rappresentante della struttura alberghiera dove il giovane è deceduto (era accusato di omicidio colposo). La sentenza era stata emessa dalla Corte d’Appello il 29 febbraio 2024. La Suprema Corte ha disposto il rinvio degli atti alla stessa corte, che dovrà ora fissare una nuova udienza. Si tratta di una possibile svolta in un caso delicatissimo.
Nelle ultime ore, il vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha ricevuto una comunicazione ufficiale dal ministro degli Esteri algerino, Ahmed Attaf, con aggiornamenti sugli sviluppi giuridici in corso. Nella lettera si informa che lo scorso 12 giugno la Corte Suprema algerina ha annullato la sentenza di assoluzione emessa a febbraio dalla Corte d’Appello. Un passaggio cruciale, che potrebbe finalmente consentire di fare piena luce sulle cause e sulle responsabilità che hanno portato alla morte del giovane Bonucchi. La stessa nota ufficiale algerina segnala anche la definitiva impossibilità di restituire gli organi espiantati durante l’esame autoptico. Non essendo stata presentata una richiesta formale nei tempi previsti dall’ordinamento giudiziario algerino, gli organi sono stati trattenuti temporaneamente e successivamente distrutti, secondo le procedure locali. Nonostante ciò, i familiari esprimono soddisfazione per l’avvio di una nuova fase giudiziaria. La mamma di Alex, Barbara Degli Esposti, la deputata Stefania Ascari e il consulente criminologo Michel Emi Maritato ringraziano il ministro Tajani per l’impegno personale profuso nella vicenda. «Un grande risultato di squadra - dichiarano - che rappresenta un passo avanti concreto nella ricerca della verità, che non si è mai fermata, nonostante ostacoli, ritardi e dolore».