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Ruba birra all’Eurospin, ma si giustifica: «Non bevevo da giorni»

Ruba birra all’Eurospin, ma si giustifica: «Non bevevo da giorni»

Nei guai un 19enne del Burkina Faso senza fissa dimora: «Sono arrivato due anni fa in Sicilia su un barcone. Arrivato in città sono finito per strada, non lavoro e non conosco nessuno». Il legale: «È un caso sociale che può essere recuperato. Qualcuno lo aiuti»

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Reggio Emilia «Sono rimasto solo. È vero, sono entrato nel supermercato e ho preso una bottiglia di birra: non bevevo da tre giorni». Così ha dichiarato Yoada Moujad, 19 anni dal Burkina Faso, arrestato all’1.30 della notte tra domenica e ieri dai carabinieri della Sezione Radiomobile che, allo scattare dell’allarme del supermercato Eurospin di via Lombroso, hanno visto una finestra laterale aperta, un carrello della spesa appoggiato sotto come rialzo e una persona che si muoveva carponi tra gli scaffali.

L’intruso 19enne, pescato vicino al reparto macelleria, aveva una confezione di castagne e una birra bevuta a metà. Da qui l’arresto per furto aggravato (per aver forzato una porta interna). Dopo un militare, che ha confermato l’atteggiamento collaborativo del 19enne («ci ha indicato dov’era il suo zaino con i documenti, nascosto in un edificio adiacente»), il giovane - difeso dall’avvocato Carlo Mussini - ha voluto spiegare e raccontare la sua storia. «Sono arrivato in Sicilia da minorenne due anni e mezzo fa su un barcone: in Burkina Faso ho una zia, i miei genitori sono morti». Entrato nel percorso di prima accoglienza, «ho lavorato a Rimini ma quando sono tornato a Reggio non avevo più diritto all’alloggio. Sono finito per strada, non lavoro e non conosco nessuno». Quella notte, ha confessato il giovane, «ho steso il cartone per dormire vicino all’Eurospin. Ho alzato gli occhi e ho visto la finestra del bagno aperta». Colta al balzo la tentazione, il 19enne è entrato. «Volevo qualcosa da mangiare ma soprattutto ero assetato. Appena ho aperto la porta del bagno è scattato l’allarme. Quando ho visto i carabinieri ho avuto paura e ho bevuto per stare calmo. Le castagne non le ho prese».

L’avvocato Mussini ha detto: «Il ragazzo ha ammesso le sue responsabilità. È giovanissimo e incensurato, con il permesso di soggiorno. Chiedo l’obbligo di firma finché i Servizi o una parrocchia non lo prendano in carico, per toglierlo da una situazione che non può che essere foriera di altri reati». Il giudice Sarah Iusto ha accolto in pieno liberando il 19enne. L’appello del legale: «Finito il periodo di accoglienza, è stato lasciato solo. È un caso sociale che può essere recuperato. Qualcuno lo aiuti».