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Ascoltare Santa Croce lancia un appello: «Adotta un tombino»

Ambra Prati
Ascoltare Santa Croce lancia un appello: «Adotta un tombino»

Il comitato si rivolge ai cittadini di via Adua: «Un piccolo gesto evita grossi disagi»

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Reggio Emilia «Adotta un tombino». È l’appello lanciato dal comitato Ascoltare Santa Croce ai cittadini di via Adua e dintorni affinché si prendano cura dei tombini e garantiscano, per quanto è nelle loro possibilità, la manutenzione degli elementi di copertura dei pozzetti di fogna, in modo che l’area non vada incontro ad allagamenti ogni volta che un acquazzone si abbatte sulla città.

L’idea è stata lanciata da Stefano Buffagni, il portavoce dell’attivissimo comitato (si occupa di sicurezza ma anche di orgoglio comunitario) che quest’anno compie dieci anni di vita. «In realtà avevo già lanciato l’appello lo scorso autunno, quando l’accumulo del fogliame e degli aghi di pino intasavano i chiusini», spiega Buffagni. Complice il meteo impazzito di quest’estate, che vede alternarsi temperature africane da 40 gradi a violenti temporali, il tema è tornato d’attualità e l’iniziativa è stata riproposta. «Io ho dato il buon esempio e l’ho fatto per primo: nel viottolo di via Veneri ho aperto il tombino e l’ho pulito anche all’interno, liberando le fessure con una cazzuola. Basta poco. Ci vogliono davvero due minuti. È alla portata di tutti». Da qui l’appello via social ai residenti del quartiere. «Ormai la pioggerellina continua non esiste più, si verificano solo violenti temporali che mettono a dura prova la rete fognaria e allagano il manto stradale con fenomeni di aquaplanning pericolosi anche per la circolazione stradale - prosegue Buffagni - Il clima è diventato estremo e se non si provvede a un minimo di manutenzione le conseguenze possono essere pesanti. Perciò è importante tenere puliti i tombini. Il minimo sindacale sarebbe già un risultato».

Se ciascuno adotta il tombino davanti alla propria abitazione o di fianco «con un piccolo gesto si evitano grandi disagi, con l’impegno di ciascuno si scongiurano allagamenti». L’invito - che ricorda da vicino le adozioni della rotonde proposte dai Comuni - è stato accolto positivamente. «Ne ho adottati due, due gemelli», ha risposto una signora. Nella "piazza" dei social, c’è stato anche chi ha messo l’accento sul fatto che il servizio spetterebbe a chi paga le tasse e che toccherebbe a qualcun altro. «A chi tocchi, non so. Sui tombini non mi scandalizzo che non venga fatta manutenzione: la pulizia può benissimo farla il singolo, è giusto che il cittadino collabori, nel limite del possibile». Non rientra in questo limite, secondo Buffagni, la rimozione del verde. «Colgo l’occasione per segnalare che, nei recenti nubifragi, in via Adua sono caduti parecchi rami. I cittadini li hanno raccolti e accumulati a lato dei marciapiedi, ma spetta all’amministrazione rimuoverli: l’Ufficio Verde dovrebbe provvedere alle potature, per garantire il decoro urbano».