La denuncia di una escursionista: «Accerchiata da quattro cani a guardia del gregge: uno mi ha morso»
Villa Minozzo: l’assalto nei pressi del Rifugio Monte Orsaro. «Sono riuscita a rimanere lucida e ad allontanarmi, ma quei maremmani senza controllo sono pericolosi». La prognosi è di 25 giorni
Villa Minozzo Accerchiata dai cani maremmani a guardia del gregge mentre si trovava in escursione nel cuore dell’Appennino, fino a essere morsa a un polpaccio. È la disavventura capitata a una donna di Reggio Emilia domenica mattina nei pressi del Rifugio di Monteorsaro. Che mentre racconta l’accaduto lancia un appello: «Non si possono lasciare i cani senza qualcuno che possa intervenire: cosa sarebbe successo se ci fossero stati dei bambini?». I fatti Erano da poco passate le 8.30 di domenica mattina quando l’escursionista esperta è stata aggredita mentre percorreva un tratto di sentiero tra il 609 e il 621, a pochi minuti dal Rifugio. Era uscita come tante altre volte per un’escursione, immersa nella natura. Ma questa volta l’esperienza si è trasformata in un incubo. Secondo il suo racconto, a pochi minuti dal rifugio si è trovata improvvisamente circondata da quattro cani da pastore lasciati liberi a guardia di un gregge.
«Mi sono fermata, ero immobile. Uno mi ha tirato la giacca che avevo alla vita, poi mi sono sentita mordere» racconta. Ferita e sanguinante, ha mantenuto la calma, cercando di non cedere al panico. «Ho cercato di rimanere lucida, sono andati via tranne uno: è chiaro che dì non sarei potuta passare. Sono andata indietro a passi leterali – spiega – Poi col telefono ho chiesto aiuto». Provvidenziale l’intervento del gestore del Rifugio, che le ha dato istruzioni per raggiungere la strada dove l’avrebbe attesa. «Ferita, ho attraversato il bosco. E sono riuscita a trovare la strada». Ha raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti dove è stata medicata. «La prognosi è di 25 giorni: ora sono sotto cura antibiotica» spiega. Quindi si è rivolta ai carabinieri per denunciare l’accaduto. «Il nostro Appennino è meraviglioso, ma è inaccettabile che vengano lasciati cani liberi e potenzialmente pericolosi a pochi minuti da un rifugio, in una zona molto frequentata anche da famiglie con bambini», ha denunciato. «Il fatto che episodi simili siano all’ordine del giorno dovrebbe farci riflettere. C’è chi ormai rinuncia a portare il cane in montagna per timore di aggressioni. E questo non è giusto né sicuro per nessuno». L’appello L’appello è chiaro: servono regole più stringenti e un maggiore presidio del territorio per garantire la sicurezza degli escursionisti. E la speranza è che, di fronte a testimonianze come questa, le istituzioni intervengano prima che un altro episodio simile si ripeta. Non è la prima estate che gli escursionisti si trovano a fronteggiare situazioni simili in Appennino, con cani pastore in azione per la tutela del gregge, ma che diventano aggressivi al passaggio di escursionisti. Una situazione che richiede risposte. © RIPRODUZIONE RISERVATA