Il grido di allarme dei sindaci reggiani: «Bilanci dei Comuni sempre più al limite: così i servizi sono in crisi». Ecco cosa si rischia
In una lettera aperta firmata da tutti parlano di aumento delle spese ma non dei trasferimenti dallo Stato. E fanno un esempio: garantire i servizi di inserimento dei ragazzi certificati nelle scuole è sempre più difficile
Reggio Emilia I sindaci reggiani, raccolti attorno all’allarme lanciato alcuni giorni fa dal collega di San Polo d’Enza, Franco Palù, esprimono seria preoccupazione per la situazione che i Comuni sono chiamati ad affrontare oggi e in futuro, in un contesto di risorse sempre più limitate che mette a rischio un percorso legato alla qualità dei servizi, costruito in decenni di impegno.
«Abbiamo scelto di porre l’attenzione su un tema troppo spesso dimenticato dall’opinione pubblica: la spesa sostenuta direttamente dai Comuni per garantire il miglior inserimento scolastico possibile dei ragazzi “certificati”, in tutte le scuole di ogni ordine e grado. A tal fine, abbiamo condotto una ricerca interna, cui hanno risposto 24 amministrazioni, proiettando poi i risultati sull’intera popolazione provinciale. I numeri e le tendenze sono impressionanti. Nel 2025 la spesa complessiva stimata che grava su tutti i Comuni reggiani supererà i 14,6 milioni di euro. Di questa somma, soltanto il 24% è coperto da contributi esterni, mentre la restante parte grava interamente sui bilanci comunali. Ogni cittadino reggiano investe circa 27 euro all’anno per coprire questa spesa, che per noi rappresenta la dignità della nostra comunità. Analizzando l’evoluzione degli ultimi sei anni, si registra un incremento medio complessivo del 35,26% dal 2019 al 2025; il solo passaggio dal 2024 al 2025 ha visto un aumento del 13%. Gran parte di questo incremento è dovuto ai necessari e sacrosanti adeguamenti salariali degli educatori, riconosciuti come fondamentali per garantire la professionalità e la qualità del servizio. Tuttavia, mentre si sono adeguati gli stipendi di chi lavora quotidianamente con i nostri ragazzi, non sono aumentati in eguale misura i trasferimenti a favore dei Comuni».
«Anche il numero dei ragazzi certificati che frequentano le scuole è in costante crescita: in vent’anni sono più che raddoppiati, con un aumento del 20% soltanto negli ultimi due anni. I Comuni reggiani hanno sempre fatto della coesione sociale e dell’inclusione tratti distintivi, investendo con convinzione nelle risorse umane dedicate all’educazione specializzata. Questo squilibrio – oltre a mettere a rischio la sostenibilità finanziaria degli interventi – impatta direttamente sulle famiglie, che in alcuni casi devono fronteggiare la riduzione delle ore di assistenza. Per affrontare la situazione si stanno sviluppando nuove modalità organizzative e didattiche, come il potenziamento del lavoro in piccoli gruppi e progetti più flessibili; tuttavia, le tendenze non lasciano dubbi sul rischio imminente di una crisi sistemica. Lo sforzo congiunto dei Comuni testimonia una forte e condivisa volontà politica: mettere al centro i nostri ragazzi, offrendo percorsi di supporto personalizzati e continuativi. Allo stesso tempo, cresce la preoccupazione che, senza un adeguato aumento dei trasferimenti e un’attenzione costante alle variazioni dei costi, diventi impossibile mantenere l’attuale livello del servizio. I sindaci ribadiscono quindi la necessità di un intervento tempestivo per garantire la continuità e la qualità delle attività educative, pilastri insostituibili per il benessere delle nostre comunità».
«Le incertezze economiche, inoltre, si traducono in altrettante incognite per i bilanci previsionali dei Comuni. Territori vocati all’export come il nostro sono particolarmente esposti alle crisi internazionali; il rischio di una grave crisi aziendale sul nostro territorio significherebbe trovarsi di fronte a un brusco calo delle entrate proprio nel momento in cui le famiglie si rivolgeranno ai servizi sociali comunali per chiedere aiuto. Un carro armato americano di ultima generazione costa quasi 22 milioni di euro. Forse sarebbe meglio investire nella qualità dell’educazione e della scuola delle future generazioni, anziché in armamenti. Basterebbe rinunciare al budget di qualche carro armato. Non di tutti, basterebbe anche soltanto qualcuno».
A firmare la lettera sono i sindaci di: Albinea (Roberta Ibatici), Bagnolo in Piano (Pietro Cortenova), Baiso (Fabio Spezzani), Bibbiano (Stefano Marazzi), Boretto (Andrea Codelupi), Brescello (Carlo Fiumicino), Cadelbosco Sopra (Marino Zani), Campagnola Emilia (Alessandro Santachiara), Campegine (Alessandro Spanò), Canossa (Luca Bolondi), Carpineti (Giuseppe Ruggi), Casalgrande (Giuseppe Daviddi), Casina (Stefano Costi), Castellarano (Giorgio Zanni), Castelnovo Monti (Emanuele Ferrari), Castelnovo Sotto (Francesco Monica), Cavriago (Francesca Bedogni), Correggio (Fabio Testi), Fabbrico (Roberto Ferrari), Gattatico (Daniele Finucci), Gualtieri (Federico Carnevali), Guastalla (Paolo Dallasta), Luzzara (Elisabetta Sottili), Montecchio Emilia (Fausto Torelli), Novellara (Simone Zarantonello), Poviglio (Filippo Ferrari), Quattro Castella (Alberto Olmi), Reggio Emilia (Marco Massari), Reggiolo (Roberto Angeli), Rio Saliceto (Daniele Pietri), Rolo (Ruggero Baraldi), Rubiera (Emanuele Cavallaro), San Martino in Rio (Paolo Fuccio), San Polo d’Enza (Franco Palù), Sant’Ilario d’Enza (Marcello Moretti), Scandiano (Matteo Nasciuti), Toano (Leonardo Perugi), Ventasso (Enrico Ferretti), Vetto (Fabio Ruffini), Vezzano sul Crostolo (Stefano Vescovi), Viano (Fabrizio Corti), Villa Minozzo (Elio Ivo Sassi). l © RIPRODUZIONE RISERVATA