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Strage del 2 agosto, i famigliari delle vittime: «Al Governo chiediamo i fatti»

dall’inviata Serena Arbizzi
Strage del 2 agosto, i famigliari delle vittime: «Al Governo chiediamo i fatti»

Il presidente Bolognesi: «La digitalizzazione gli è sfuggita di mano: siamo andati troppo avanti, bisognava fermare...»

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Bologna «Da 45 anni che riceviamo pacche sulle spalle: noi vogliamo vedere i fatti. Era venuto qui anche Piantedosi a promettere che per la fine dell’anno era fatta e siamo ancora qui. Vediamo se Bernini sblocca qualcosa. A questo Governo, la digitalizzazione, gli è sfuggita di mano, siamo andati troppo avanti, bisogna fermare».

Il presidente uscente dell’Associazione famigliari delle vittime del 2 agosto 1980, Paolo Bolognesi, è da poco sceso dal palco allestito per il 45esimo anniversario della strage che provocò 85 morti e 200 feriti alla stazione di Bologna. Il suo ultimo discorso da presidente, che è anche il primo dopo la sentenza definitiva della Cassazione sulle responsabilità della strage. Bolognesi e la ministra dell’Università e ricerca Anna Maria Bernini hanno appena onorato il sacrificio di Silver Sirotti, ferroviere che morì nell’attentato del treno Italicus, quando si stanno per salutare, ma l’arrivederci lascia lo spazio a un nuovo momento di confronto acceso. La ministra ribadisce quanto aveva detto poche ore prima, all’incontro con i famigliari delle vittime a Palazzo d’Accursio dove si è anche impegnata sulla legge per le vittime del terrorismo: «Ascolto in silenzio la lettura di Bolognesi, perché legittima e democratica, ma non la condivido. È una strage oscena, orrenda, che i magistrati hanno definito di eversione neofascista, ma qualsiasi collegamento con l’attualità e il Governo lo respingo senza se e senza ma». Mentre Bernini parla un contestatore, Giuseppe Curcio, dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’università grida che il «Governo è suddito di Usa e Nato».

Bernini ha poi preso l’impegno di procedere con la digitalizzazione. Impegno su cui Bolognesi non ha mancato di manifestare tutto il suo scetticismo: «Vedremo i fatti», risponde. Poco prima, il corteo composto da migliaia di persone, scortato da ali di folla con applausi scroscianti per tutto il tragitto, aveva raggiunto la stazione, dove dal palco Bolognesi non ha fatto sconti. Il presidente si è soffermato sul «filo rosso che unisce gli ex esponenti della destra eversiva, Msi e alcuni dell’attuale maggioranza». E dal piazzale si sono alzati fischi contro Ignazio La Russa «oggi presidente del Senato, che presenziò ai funerali del terrorista Nico Azzi». Borbottio anche per il ministro Francesco Lollobrigida, che «parla di “sentenza sbagliata” riferendosi al 2 agosto» e lo stesso ministro «invitava a tenere un basso profilo sulla strage, cosi ché una volta al Governo avrebbero potuto provvedere a diffondere la “verità con la V maiuscola”».

“45 anni di trame e depistaggi per nascondere la verità, la determinazione dell’associazione dei familiari lo ha impedito”, questo il titolo del manifesto scelto dall’Associazione dei famigliari per il 45esimo anniversario della strage del 2 agosto 1980, «concepita e finanziata dai vertici della famigerata loggia massonica P2, protetta dai vertici dei servizi segreti italiani iscritti alla stessa loggia P2 , eseguita da terroristi fascisti. Contiguità che sembrano ancora oggi salde e inconfessabili, se pensiamo che fino a ieri le inchieste sulla strage del 2 agosto sono state ostacolate in ogni modo con depistaggi - attacca Bolognesi -. Alla presidente del Consiglio, che ci ha accusato di volerla esporre a ritorsioni nel ricordare il passato da cui proviene, vogliamo dire che una cosa è il rispetto per le istituzioni, un altra cosa è l’accettazione di riscritture interessate della storia. Perché, presidente Meloni, condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando ad annaffiarne le radici».

La premier ha ricordato la strage come una delle pagine più buie della storia del Paese: «Il terrorismo ha colpito con tutta la sua ferocia Bologna. Ci stringiamo ai familiari delle vittime e a tutti i bolognesi. Ci uniamo al loro dolore e richiesta di giustizia. Il Governo continuerà a fare la sua parte per arrivare alla piena verità sulle stragi che hanno sconvolto la nazione nel secondo Dopoguerra, a partire dall'impegno portato avanti per il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato, in un clima di collaborazione con le associazioni dei familiari delle vittime».