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«Abbiamo riaperto il bar nel paese più bello del mondo»

Wainer Magnani
«Abbiamo riaperto il bar nel paese più bello del mondo»

La storia di coraggio di Marcello Caselli, ex imbianchino, e della moglie Sandra

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Basterebbe scorrere la nomenclatura del significato di piazza per ricordarci che non è solo uno spazio architettonico ma un salotto urbano all’aperto, simbolo dell’identità di un luogo. È il centro dove si uniscono storia e relazioni sociali. E vivere la piazza significa appartenere a una società: è vita quotidiana. Non è dunque banale sapere che due anni fa, ridando nuova vita al Bar della Piazza di Toano, si è nuovamente riaccesa la vita sociale di questa comunità. Marcello Caselli e la moglie Sandra si sono fatti carico di questa sfida pur avendo alle spalle esperienze diverse, in altri settori. «Per trent’anni ho fatto l’imbianchino – rimarca Caselli – anche se mi definivo un pittore dato che portavo la nostra “arte” in giro per l’Italia e l’Europa. Ha iniziato mio nonno questa professione, poi mio padre e infine io, assieme ai miei fratelli Claudio e Paolo. Ero specializzato nel dare lustro alle sale mostra e ai padiglioni delle varie fiere, tanto che al Cersaie di Bologna ho curato l’allestimento di molte ceramiche, come ad esempio la Marazzi. Un’attività che mi ha portato anche a lavorare all’estero, nelle grandi fiere a Parigi, Lione e Monaco. Sono stato chiamato perfino da una banca del Lussemburgo». Poi, nel 2019, la grande svolta: lascia pennello e colori per dedicarsi a caffè e cocktail. «La prima breve esperienza – inizia a raccontare – è stata assieme a mio fratello a Quara nel 1985 ma è durata pochi mesi, poi sei anni fa abbiamo gestito un bar a Cerredolo ma era il periodo del Covid e tutti conosciamo le drammatiche conseguenze per gli esercizi commerciali. Dopo tre anni, sono stato costretto a chiudere l’attività e, provato da questa esperienza, non avevo nessuna intenzione di rimettermi dietro un bancone di un bar. È stato l’attuale sindaco Leonardo Perugi, che all’epoca era presidente della Pro Loco di Toano, a spingermi a riaprire il Bar della Piazza che era chiuso da tre anni. Mi sono dovuto rimboccare le maniche per ridargli vita, perché non c’era più nulla. In questa nuova avventura ho sempre avuto al mio fianco mia moglie Sandra, insieme abbiamo lavorato per 45 giorni di fila per poter riaprire. A 64 anni mi sembrava una pazzia. Mi ricordo ancora la grande festa che abbiamo fatto quel giorno, era giugno del 2023. Oggi chi viene a Toano trova una piazza viva, frequentata, vissuta, credo anche grazie al mio bar, che è un punto di riferimento. In un paese di montagna il bar è qualcosa di più di un ritrovo per bere un caffè, è un angolo di socialità. Ci conosciamo tutti e cerchiamo anche di accogliere con affetto e simpatia i turisti o anche solo chi è di passaggio a Toano. Siamo degli ambasciatori del nostro Comune». «Non posso immaginare la nostra piazza senza questo bar – prosegue Caselli – anche perché noi ci mettiamo veramente passione e ne siamo orgogliosi di poter intrattenere i toanesi e i turisti. Nella piazza ora si organizzano feste, mercatini, avvenimenti e il nostro compito è l’accoglienza. Oggi abbiamo un sindaco toanese come Leonardo Perugi che ci tiene molto e per noi è importante».

A Toano sono molto orgogliosi di aver ospitato ancora una volta il ritiro della Reggiana ma anche l’arrivo del Giro d’Italia femminile e, quest’anno, il passaggio del Giro d’Italia maschile. «Siamo contenti di avere legato il nome di Toano ad avvenimenti sportivi di tali levature. Due anni fa il tecnico Alessandro Nesta amava molto trascorrere qualche ora seduto al bar. Si è dimostrato un vero “signore”, di un’umiltà perfino imbarazzante, lui...campione del Mondo. Con i giocatori e gli allenatori della Reggiana c’è una grande famigliarità, che con Lorenzo Libutti va ben oltre. Proprio la scorsa settimana, dopo le tre settimane di ritiro, Lorenzo assieme alla sua compagna Dina è venuto a trovarci. Per non parlare dei dirigenti Malpeli e Ferri, che sono sempre molto disponibili con noi e soprattutto apprezzano Toano».

Si usa dire che accanto a un grande uomo, c’è una grande donna. E Caselli lo conferma. «Sandra è sempre stata al mio fianco nella gestione del bar accantonando il suo lavoro di impiegata alla Poligraf, un’azienda di Spezzano».

«I frequentatori del bar sono diventati per noi la nostra famiglia – interviene Sandra –. Io amo Toano perché qui ci sono ancora i valori di un tempo: l’amicizia, la solidarietà e quel senso di comunità che è ancora forte. Quando sento che a Toano “non c’è niente” mi dico che è proprio quel niente che vado cercando e che mi dona serenità. Ho avuto una bella esperienza con i ragazzi disabili nella scuola di Toano, Cavola e Castelnuovo Monti, ma non sono pentita di nulla. Anche nel mio lavoro di barista cerco sempre di dare ai clienti il meglio di me stessa, anche quando sono arrabbiata». «Finirò la mia carriera come barista – sorride Marcello – ancora non sono in pensione ma ci andrò presto. Sono contento di ciò che ho fatto: ho girato l’Italia e l'Europa come pittore-imbianchino, ora sono tra la mia gente, a Toano. Il barista può sembrare un mestiere facile ma non è vero, perché devi avere un alto limite di sopportazione. Organizzare le feste in piazza e parlare con i clienti è la mia vita, oltretutto ho aperto il bar a Toano, per me nel paese più bello al mondo. È anche un’attività che richiede sacrifici perché in estate c’è movimento ma l’inverno è lungo e a volte triste. Dovremmo fare qualcosa di più per sviluppare il turismo, soprattutto invernale. È stato fatto tanto ma occorre ancora uno sforzo aggiuntivo perché Toano ha tanto da offrire. Serve una migliore organizzazione turistica a trecentosessanta gradi, ad abbellire e rendere accogliente il paese ci pensiamo noi».