Il libraio del centro storico che si prende cura delle fioriere e cancella le scritte dai muri: «Lo considero il mio giardino»
Mirko Valgiosi della Libreria Bizzocchi di via Vittorio Veneto: «Mi limito ad occuparmi di una strada che diciamo essere di tutti, ma che finisce per non appartenere a nessuno»
Reggio Emilia «Questo è il mio giardino» e mentre lo dice, con le braccia poggiate sul bancone del suo negozio, lancia uno sguardo al di là delle vetrine, sull’asfalto di via Vittorio Veneto. Cosa intenda per giardino Mirko Valgiosi, dal 2017 titolare della libreria fratelli Bizzocchi, riferendosi alla strada su cui si affaccia il suo esercizio, lo si capirà leggendo. Parla sottovoce e la prima cosa che fa, prima ancora di dire il suo nome, è ringraziare Ennio Ferrarini, un uomo «attivo per la comunità, portavoce dei cittadini, attento ai bisogni e alle istanze sociali, un vulcano di idee, come quella per cui siete qui: è da lui che tutto è cominciato».
Oggi, però, il protagonista della silenziosa storia a lieto fine che ci apprestiamo a raccontare è lui, Mirko Valgiosi. Da qualche tempo, ormai, a indicare la pedonalizzazione di alcune strade, tra cui vicolo Corbelli, nei pressi del Vescovado, l’amministrazione, in collaborazione con la curia, ha posizionato due grandi fioriere. Al loro interno, due rigogliose piante di lauro offrono il benvenuto a chiunque capiti di lì. Ma la bellezza è cura: Mirko lo sa bene. «Da quando ci sono i vasi verso l’acqua ogni mattina e ogni sera, se c’è bisogno concimo, se serve terra la aggiungo. Tengo pulito qui intorno, butto cartacce e mozziconi, ridipingo laddove gli altri hanno sporcato o scritto con volgarità. Qualcuno mi ha definito un cittadino modello, ma non faccio niente di particolare per esserlo. Mi limito ad occuparmi di una strada che diciamo essere di tutti, ma che finisce per non appartenere a nessuno. Così, questo, lo considero il mio giardino, la piccola frazione di mondo a cui posso dedicare le mie attenzioni per renderla migliore», spiega, accennando un sorriso, il titolare della libreria fratelli Bizzocchi.
Sono tanti i vasi sparsi per la città, pochi coloro che scelgono di occuparsene e prendersene cura – e nessuno, forse, ad aver pensato che anche i fiori, per sopravvivere, non devono soltanto essere piantati, ma richiedono attenzioni. Il buon esempio, comunque, si è diffuso: sono sempre di più i commercianti che, spinti dal desiderio di veder fiorire, in ogni senso, il centro storico hanno deciso comunemente di adottare le fioriere posizionate dall’amministrazione. Via del Vescovado, via Guido da Castello, via Emilia San Pietro e via Secchi: le piante, dopo essere attecchite all’interno dei vasi, sono attecchite anche tra i cittadini. Si tratta di un esempio semplice di cittadinanza attiva, uno dei tanti messi in campo dai gruppi di controllo di vicinato, attivi a Reggio dal 2017 per rafforzare il rapporto di collaborazione tra cittadini e istituzioni, promuovendo l’educazione alla legalità, il dialogo e l’integrazione sociale di sicurezza e di coesione sociale della città. «Quando siamo circondati dalla bellezza è più difficile che cerchiamo di rovinarla – ha continuato Mirko Valgiosi – possiamo migliorare la città facendo soltanto un piccolo sforzo, che può però avere importanti risultati per tutti, a partire dai commercianti. Ripopolare il centro, dedicarsi alla sua bellezza e alla sua vivibilità, prendendo a cuore gli spazi comuni, induce le persone a vivere la città appieno, a riportare per le strade di Reggio Emilia i suoi cittadini». C’è chi rovina, sporca, distrugge, e poi c’è chi sottovoce sceglie di riparare e aggiustare, innaffiare e concimare, per godersi la bellezza di una città curata e viva. “Per fare tutto ci vuole un fiore” cantava Sergio Endrigo nel 1974. Oggi, il ritornello di una delle musiche più ascoltate di sempre suona tra le strade del centro di Reggio Emilia, dove le fioriere, adottate dai commercianti come Mirko Valgiosi, ricordano a chiunque che la bellezza è cura. © RIPRODUZIONE RISERVATA