Nuova sede della polizia locale all’ex Enociania: «Via i lavori in autunno». La storia del progetto: «Diciotto ricorsi contro l’esproprio tutti respinti»
L’edificio sorgerà in via IV Novembre, zona stazione: per il vice sindaco Franco De Franco un luogo strategico. Ma i costi stanno lievitando
Reggio Emilia «Il cantiere per il nuovo comando della polizia locale in viale IV Novembre partirà in autunno. Al momento non c’è alcun vincolo legale che impedisca l’avvio dei lavori, il cui costo è destinato a lievitare». A fare il punto su una delle opere più attese della zona stazione è Lanfranco De Franco, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Reggio Emilia, all’indomani di una determina dirigenziale che ha stanziato ulteriori 800mila euro per una struttura, dal costo iniziale di 7 milioni di euro, in stallo da ben tre anni.
Era il maggio 2020 quando la giunta precedente, guidata da Luca Vecchi, annunciava la volontà di posizionare nel quartiere più degradato della città la nuova sede della polizia locale, considerato che da anni i locali di via Brigata Reggio sono ritenuti troppo angusti e poco adatti alle esigenze moderne. All’epoca il bando di gara è stato vinto da un’Ati di imprese siciliane guidato da Eatec Srl di Catania: secondo piazza Prampolini il costruttore avrebbe iniziato «in pochi mesi» i lavori, che sarebbero durati almeno due anni, per una consegna prevista a dicembre 2024. Le cose sono andate molto diversamente: a tutt’oggi nessuna traccia dei lavori che dovrebbero partire dopo la demolizione dell’immobile fatiscente. Un cantiere fantasma, un garbuglio da sbrogliare, quella ereditata dalla giunta Massari. Il motivo dei continui slittamenti è una palude legale.
Com’è noto i proprietari del luogo scelto per il futuro comando, l’ex Enocianina Fornaciari (fabbrica che produceva coloranti per l’industria, abbandonata da decenni), si sono opposti all’esproprio dando vita a una lunga battaglia suon di carte bollate davanti al Tar e al Consiglio di Stato. In mezzo, poi, è successo di tutto: dalle occupazioni abusive di senzatetto, con conseguenti sgomberi, a diversi incendi. «Di certo l’atteggiamento dell’ex proprietà ha provocato uno slittamento significativo. Ho contato 17-18 ricorsi da parte della famiglia Fornaciari, ma potrebbero essere di più; ricorsi tutti respinti o dichiarati improcedibili – spiega De Franco – Le ultime impugnazioni riguardavano i macchinari, non più l’immobile. Al momento non c’è alcun contenzioso che ci impedisce di proseguire nel piano».
Inoltre «il progetto è stato fatto sulla carta, perché non potevamo avere accesso all’immobile. Solo da pochi mesi la ditta aggiudicataria ha avuto in mano l’area». È a quel punto che si sono trovate sgradite sorprese. «All’interno c’erano macchinari industriali da stoccare, che abbiamo dovuto spostare in un deposito, cisterne di liquido di lavorazione che abbiamo dovuto analizzare e altri rifiuti. La demolizione non è scontata e può diventare complicata, in presenza di residui particolari». Adesso finalmente l’impasse sembra agli sgoccioli. «L’auspicio è che il cantiere parta a breve. Gli 800mila euro appena stanziati servono proprio per riprendere la fase operativa dell’opera». Nel frattempo il costo è già salito a 7,9 milioni di euro (1,5 dalla Regione e il resto di tasca dell’amministrazione pubblica tramite mutui). Non basteranno, preconizza De Franco. «Purtroppo più il tempo passa e più i prezzi dell’edilizia aumentano. L’incremento non è esaustivo, è verosimile che nei prossimi mesi saranno necessari altri ritocchi all’insù». L’avveniristico edificio da 4.160 metri quadrati, due accessi (su viale IV Novembre e via Turri), tre piani d’altezza e un piano interrato (l’autorimessa dei veicoli di servizio, con spogliatoi e locali impiantistici), autosufficiente energeticamente grazie al fotovoltaico e d un utilizzo della luce naturale per le postazioni degli uffici, era stato presentato come una delle azioni principali per la sicurezza della zona stazione. «Confermo l’importanza strategica della struttura: grazie al via e vai di oltre 150 agenti che lavoreranno nel quartiere, il nuovo Comando assicurerà un presidio fondamentale. La volontà dell’amministrazione non è mai venuta meno. Proprio perciò tiriamo dritto». Nonostante i guai. © RIPRODUZIONE RISERVATA