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Accusato di antisemitismo sui social il sindaco di Scandiano che ha esposto la bandiera della Palestina

Ambra Prati
Accusato di antisemitismo sui social il sindaco di Scandiano che ha esposto la bandiera della Palestina

Reggio Emilia: attacco a Matteo Nasciuti dal simpatizzante di +Europa Andrea Ninotti. Il partito prende le distanze. Il primo cittadino va avanti: «Contento di averlo fatto»

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Scandiano «Antisemita». Questa l’accusa che Andrea Ninotti, un simpatizzante di +Europa – partito alleato con il Pd in provincia – ha rivolto al sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti, “reo” di aver esposto la bandiera palestinese sul municipio. «Lo rifarei», ha replicato a stretto giro di posta Nasciuti. Il post, pubblicato su Instagram da un sito e letto da un centinaio di persone, ha sollevato un vespaio. I cittadini e i commercianti si sono schierati a difesa del proprio sindaco: «Come si fa a dire una cosa del genere?», «Piena solidarietà», «+Europa chi?».

Una querelle ieri spenta con l’idrante da Nasciuti, dai vertici di +Europa e infine dallo stesso autore. Ma andiamo con ordine. Scandiano è stato il primo Comune reggiano a esporre la bandiera della Palestina. «Preciso che l’iniziativa deriva da un percorso fatto in consiglio comunale, con due ordini del giorno sulla necessità di sensibilizzare. Ho fatto una delibera dedicata e il vessillo sventola fuori dal mio ufficio, non sulla facciata del municipio», premette Nasciuti. Sabato sera sul social è apparsa la frase «Matteo Nasciuti espone la bandiera della Palestina. Un candidato antisemita. Perfetto per Scandiano». Firmato «il tesoriere di +Europa Reggio Andrea Ninotti».

Peccato che il suo partito lo abbia sconfessato. «Ninotti era stato tesoriere per la campagna elettorale, una carica vuota dopo il referendum: eravamo in stand by da prima dell’estate – dichiara Lorenzo Sassi, portavoce di +Europa Reggio Emilia –. Si tratta di una persona perbene che fa dichiarazioni personali e ne risponde personalmente: la linea del partito è sicuramente un’altra. Abbiamo ottimi rapporti con tutti i sindaci, con Nasciuti ci siamo chiariti e ha capito che si è trattato di una boutade di un privato. Una polemica sterile, subito risolta». Tanto più che lo stesso Ninotti ha fatto marcia indietro, in un commento pubblicato sabato sera. «Vorrei precisare che il mio è stato un intervento personale, me ne prendo tutte le responsabilità. È evidente che ben pochi nel mio partito la pensano come me. Aveva un effetto ironico e il mio intervento si rivolgeva al sindaco e non ai cittadini». Quanto alla linea di +Europa, Sassi aggiunge: «Su Gaza noi abbiamo una visione più ampia: i nemici dei palestinesi non sono solo gli israeliani ma anche i terroristi di Hamas, il ritiro di Israele non sarebbe sufficiente». E pazienza.

«È un tema divisivo, immaginavo che con la decisione di esporre la bandiera potesse capitare. Non è la linea del partito ma un’opinione personale, tra l’altro inesatta poiché se fossi candidato sindaco sarei molto più giovane....», la prende con serenità Nasciuti, che nonostante l’episodio si dice «contento di averlo fatto. Lo rifarei, la mia coscienza non mi permetteva più di non farlo: da un lato c’è una guerra, dall’altro a mio avviso c’è qualcosa di più. Rispetto all’antisemitismo mi sembra sbagliato: è ovvio che non ce l’ho con la popolazione israeliana, che penso stia manifestando molto più rumorosamente di quanto può fare un sindaco di provincia. Sull’Ucraina, Scandiano ha accolto famiglie e mandato aiuti. Una bandiera è poca cosa, ma ciò che sta succedendo a Gaza è entrato in tutte le coscienze». E chissà che il gesto non possa avere un effetto emulativo. «Credo che la sensibilità dei sindaci sia pari alla mia, dopo di che la territorialità è sacra e ognuno è libero di scegliere». l © RIPRODUZIONE RISERVATA