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Il forno Panciroli si rinnova. Da 66 anni in centro storico: «E’ cambiato tanto, ma noi ci crediamo ancora»

Elisa Pederzoli

	Soci e dipendenti del Forno Panciroli (Foto di Giuliano Ferrari)
Soci e dipendenti del Forno Panciroli (Foto di Giuliano Ferrari)

Reggio Emilia: restyling e spazio a chi mangia sul posto nella panetteria aperta nel 1959

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Reggio Emilia Era il 1959 quando in via Panciroli apriva il forno che – ma è solo una casualità – ha lo stesso nome della strada. Ieri mattina una delle attività più longeve del centro storico di Reggio Emilia ha riaperto dopo la pausa estiva in versione rinnovata. Una ripartenza che sa di buona notizia in un esagono che, purtroppo, deve sempre più spesso invece fare i conti con serrande che si abbassano per non rialzarsi più. Un tema annoso. Il Forno Panciroli, invece, guarda avanti e lo fa ancora nel cuore della città. L’attività guidata da Angelo Panciroli e dalla sua famiglia torna a servire i clienti con il pane e i prodotti da forno che da oltre sessant’anni fanno parte della tradizione reggiana. «È nato tutto con i miei genitori, Corrado e Isotta Bartoli – racconta Angelo Panciroli –. Io ho iniziato giovanissimo: a 14 anni, finite le scuole, sono entrato subito a lavorare nel forno e da allora non ho mai smesso». Perchè fare i fornai in qualche modo è per sempre.

Con il passare del tempo l’attività, nata in un piccolo locale sempre qui, si è allargata fino ad affacciarsi sulla piazza. Oggi il Forno Panciroli è guidato dalla terza generazione rappresentata dai figli di Angelo, Dennis e Silvia, affiancati dalla zia Nella. «Cerchiamo di resistere, di tenere duro: crediamo in quello che facciamo – racconta Angelo – Il centro è cambiato molto, speriamo che le cose migliorino, di iniziative in questi mesi ne sono state fatte». Il Forno Panciroli produce circa un quintale di pane al giorno, a cui si affiancano gnocco fritto, pasticceria e rifornimenti per diversi bar. L’impresa conta nove dipendenti, tra familiari e soci. La nuova veste sa tradizione, ma anche di rinnovamento con un ulteriore ampliamento dello spazio dedicato ai tavolini: per essere rivendita sì, ma anche un luogo in cui fermarsi a mangiare sul posto i prodotti prelibati che ogni giorno vengono preparati. Gusti della tradizione, a partire dal prodotto reggiano per eccellenza: l’erbazzone.l © RIPRODUZIONE RISERVATA