Il grido di allarme degli Hogs: «Senza campi, si chiude». Addio al settore giovanile
Reggio Emilia: l’unica società reggiana di football americano svincola i giocatori della prima squadra. Disattesa la convenzione
Reggio Emilia Dopo 41 anni, scorrono tristi i titoli di coda. Gli Hogs, storica società di football americano non sono mai stati così vicini a sparire definitivamente dai radar. La fine triste di questa partita è lastricata di promesse non mantenute, accordi non rispettati, tensioni mai stemperate. «In questo momento – chiarisce il vice presidente Federico Scolari – non siamo nelle condizioni di pianificare il nostro futuro di società che per oltre quarant’anni ha cercato di far divertire ragazzi indirizzandoli a uno sport tra i più inclusivi che esistono. Evidentemente è questo un merito che si stenta a riconoscere».
Il j’accuse non è nuovo: da anni gli Hogs hanno bussato a tutte le porte possibili per chiedere un luogo in cui allenarsi e un campo su cui disputare le partite, sia della prima squadra che soltanto due anni fa aveva vinto il campionato di seconda divisione e che l’anno scorso, pur di sopravvivere aveva bypassato senza traumi il campanilismo siglando – per la prima squadra – una storica fusione con i Vipers Modena. Questo nella speranza che – prima o poi – si sarebbe sbrogliata la matassa dei campi. Secondo una intesa siglata con la giunta di Luca Vecchi, il campo per gli Hogs era stato individuato a Santa Croce, accanto a quelli della Reggiana e della società dilettantistica del Progetto Aurora (calcio, settore giovanile). Peccato che tutti i termini della convenzione alla fine siano stati disattesi.
«Sulla base della convenzione – spiega Scolari – noi avremmo dovuto occupare una parte degli spogliatoi in cui adesso si cambiano i giocatori della Reggiana». Peccato che la Reggiana non abbia ottemperato a quanto scritto sulla convenzione, rimandando la palla sul campo del Comune, a sua volta inadempiente verso la società presieduta da Carmelo Salerno che sta ancora aspettando che l’ente locale si faccia carico di costruire un campo in sintetico che permetta ai granata di allenarsi anche d’inverno. In questa condizione di “inadempiente”, il Comune – anche adesso che è cambiata la guida in municipio e c’è un’altra assessora allo sport – non è mai intervenuto per mediare tra la Reggiana e gli Hogs che in questi mesi si sono assunti il rischio di allenarsi usando spazi fatiscenti sul lato est di via Mogadiscio, dove però gli spogliatoi non sono nient’affatto a norma. Una situazione che però non potrebbe perpetrarsi ulteriormente. Di qui la decisione dolorosa di chiudere con il settore giovanile e di svincolare i giocatori della prima squadra che andranno a giocare in altre realtà del football americano più fortunate sul fronte logistico. «Abbiamo scritto alle famiglie dei ragazzi, un’ottantina in tutto, per comunicare loro che sospendiamo l’attività. La squadra Flag Senior sta ultimando il campionato e a fine mese chiude. Per le altre, la Under 13, l’Under 15 e l’Under 17, oltre alla squadra femminile che eravamo riusciti ad allestire non siamo in grado di continuare l’attività». E quando dice attività, Scolari allude anche al dopo-scuola che lo scorso anno gli Hogs avevano messo in piedi con le scuole di Santa Croce: un esperimento riuscito, a detta anche dei docenti delle scuole. Talmente riuscito che non si ripeterà.l © RIPRODUZIONE RISERVATA