La visita di Renzo Uliveri a mister Davide Dionigi: «Ottima impressione dalla Reggiana»
Reggio Emilia: il presidente dell’Aiac va a incontrare tutti gli allenatori per confrontarsi su problemi e dinamiche
Reggio Emilia Ha 84 anni ed è reduce da un problema di salute da cui si è ripreso, ma la passione per il calcio di Renzo Ulivieri è più forte di tutto. E così, approfittando della sosta del campionato per le nazionali, il presidente dell’Aiac, l’associazione italiana degli allenatori di calcio, anche direttore della scuola allenatori di Coverciano, ha fatto visita al centro sportivo della Reggiana.
Una visita che è servita anche per salutare il suo ex giocatore Davide Dionigi, che Ulivieri ha allenato ai tempi del Modena. Tuta blu e sorrisi per l’esperto allenatore, tra le altre, di Sampdoria, Cagliari, Torino, Bologna e Reggina che, sollecitato sull’incontro con lo stesso Dionigi, scherza dicendo: «L’ho ritrovato con qualche chilo di troppo». Da un lato è normale, mister, sono passati diversi anni.
Caratterialmente invece come l’ha trovato?
«Molto carico e determinato. D’altronde è tornato a casa sua e ci tiene a fare bene sulla panchina della Reggiana».
Che incontro è stato?
«Chiamiamolo di routine. Noi siamo infatti il sindacato degli allenatori e ci occupiamo di tutte quelle dinamiche che regolano il rapporto tra i dipendenti e i datori di lavoro. Dionigi e il suo staff ci hanno fatto diverse domande a cui abbiamo cercato di dare risposta».
Cosa è emerso?
«Ci siamo messi a parlare delle malattie tipiche dell’allenatore come mal di stomaco e insonnia. Sono situazioni con cui bisogna convivere, spesso prima e dopo la partita».
Impressioni sul centro sportivo?
«Molto bello, abbiamo avuto un impatto positivo. La Reggiana, intesa come società, ci ha fatto un’ottima impressione. Si vede anche da questi aspetti che è una società seria».
Anche per i tesserati che tutelate, ci sono molte più garanzie rispetto ad altri lidi e questo non è una cosa da poco, non trova?
«Assolutamente. Assistiamo spesso a casi di fallimenti, non ultimo quello del Brescia, mentre a Reggio c’è una società solida».
Avete parlato anche del Var a chiamata, in via di sperimentazione in serie C?
«Non più di tanto, anche se sono contrario all’annuncio a tutto lo stadio che stiamo vedendo in serie A».
Come mai?
«Se tutto viene spiegato, resta poco margine per la discussione anche tra tifosi. Piuttosto, invece, siamo tutti d’accordo su una cosa: le tempistiche del calciomercato. Non può durare così tanto, deve necessariamente concludersi prima dell’inizio del campionato».
Che serie B ha ritrovato in questi primi 180 minuti?
«Direi lo stesso campionato di sempre, avvincente ed equilibrato».
La Reggiana del suo ex giocatore Dionigi ha le carte in regola per salvarsi?
«Non ho mai allenato a Reggio ma considero l’Emilia la mia regione adottiva, essendo stato a Bologna, Modena e Parma. Nutro dunque simpatia. Con il mister ci siamo augurati anche qualcosa in più, chissà».l © RIPRODUZIONE RISERVATA