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I ragazzi di Brescello lanciano una maglietta al volo nelle mani di Papa Leone XIV

I ragazzi di Brescello lanciano una maglietta al volo nelle mani di Papa Leone XIV

Dentro il messaggio “Come faccio a capire la mia vocazione?”, scritta da un giovane della Bassa: l’auspicio di poter ricevere una risposta dal pontefice

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Brescello L’Unità pastorale “Sant'Alberto-Sant’Artemide” ormai ci ha preso gusto. Dopo il lancio del cappellino nelle mani di Papa Leone XIV, andato a segno durante il Giubileo dei giovani ad inizio agosto, domenica i ragazzi e le ragazze di Boretto, Brescello e Gualtieri si sono ripetuti e sono riusciti a consegnare “al volo” una maglietta direttamente nelle mani del pontefice, in occasione della canonizzazione di Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati. Una maglietta rosa come il cappellino, accompagnata dal messaggio “Come faccio a capire la mia vocazione?”, scritta da un giovane della Bassa che ha lasciato all’interno anche un recapito telefonico e un indirizzo email, con l’auspicio di poter ricevere una risposta dal Papa su un tema tanto complesso.

Il momento è stato immortalato anche da diversi video e foto, che mostrano il Papa accarezzare un bambino e, appena dopo, cercare di prendere al volo la maglietta, che in un primo tempo gli era sfuggita. Il weekend dell’Unità pastorale si era aperto in oratorio a Brescello, con l’apertura dell’anno pastorale celebrata con un incontro con don Giancarlo Simonazzi e con il resoconto dell'attività svolta nei vari campi estivi. Al termine, la partenza con un pullman da oltre 50 persone, guidate dal parroco don Giancarlo Minotta, che si è diretta in Vaticano per assistere alla cerimonia di canonizzazione.

Proprio l'oratorio di Brescello è al centro di un'operazione di crowdfunding che mira a creare “Casa Emmaus”: al secondo piano si è reso disponibile un appartamento e due stanze adiacenti, che necessitano di tanti lavori di manutenzione straordinaria. Per questo l’idea è quella di raccogliere fondi per ristrutturarlo (dopo che giovani e adulti si sono già dati da fare per compiere alcune sistemazioni) per realizzare un luogo in cui il parroco prima e alcuni giovani poi possano vivere stabilmente, aprendo le porte ai ragazzi dei tre comuni, con i loro educatori, per esperienze di convivenza di più giorni. Uno spazio che possa accogliere anche gruppi di giovani pellegrini. «In un momento storico di baby gang, dipendenze da smartphone e tanti altri disagi giovanili - spiega don Minotta - vorremmo creare una casa per i giovani, per esperienze di vita in comune. Ci sono alcuni lavori che noi però non possiamo fare perché necessitano di professionisti. Questo vuol dire costi importanti. Per questo chiediamo a tutti un aiuto, così che diventi una casa di tutti e aperta a tutti, dove ciascuno possa sempre sentirsi in famiglia». Il crowdfunding è già attivo sulla piattaforma Idea Ginger, e come primo obiettivo ha il raggiungimento della quota di 10mila euro.  © RIPRODUZIONE RISERVATA