Inalca ha risposto al Comune dopo 16 giorni: con Sirio finirà la bonifica dell’area andata in fumo
Reggio Emilia, l’assessora Carlotta Bonvicini: «Primo riscontro positivo, che riconosce la fondatezza delle nostre richieste»
Reggio Emilia Dovrebbero essere Inalca e Sirio (il conduttore dell’area di via Due Canali su cui sorgeva lo stabilimento del gruppo Cremonini distrutto dalle fiamme la notte del 10 febbraio scorso) a provvedere alla definitiva bonifica dell’area. Il condizionale è d’obbligo, almeno per quanto riguarda Inalca, visti i rapporti non sempre idilliaci – tra i vertici dell’azienda e il Comune – a cui si è assistito in questi mesi.
La novità di queste ore è che Inalca ha risposto alle sollecitazioni del Comune, lo ha fatto dopo sedici giorni di silenzio: «Con una lettera inviata l’11 settembre scorso – si legge nella nota che il Comune ha diffuso ieri – l’azienda Inalca Spa ha risposto alle richieste dell’amministrazione comunale riconoscendo formalmente di aver avviato una ricognizione puntuale della parte recentemente dissequestrata dello stabilimento di via Due Canali, andato distrutto in seguito all'incendio del febbraio scorso. Ciò al fine, si legge nella missiva (di Inalca al Comune, ndr) di “verificare se effettivamente esistano all'interno dell'area cause di possibili rischi per la salute pubblica”. Verifiche – prosegue la nota del Comune – di cui si avranno le risultanze entro le prossime due settimane». Il primo passo «Si tratta - afferma l'assessora Carlotta Bonvicini - di un primo riscontro positivo, che riconosce la fondatezza delle nostre richieste e che rappresenta il frutto di un'interlocuzione portata avanti senza sosta fin dal momento dell'incendio, che ha interessato tutti i soggetti coinvolti». A tutela della salute pubblica e dell’ambiente, l’amministrazione comunale – dice ancora la nota del Comune – in base all’ordinanza contingibile e urgente già emessa, aveva infatti prescritto all’azienda conduttrice dell’impianto, Inalca Spa, di rimuovere e smaltire i materiali contenenti amianto e i sottoprodotti di origine animale ancora presenti nelle aree, compresa quella recentemente dissequestrata. Parallelamente, l’amministrazione ha interessato l'azienda che detiene la titolarità del contratto di leasing dell’area, ossia Sirio Srl, con la quale Inalca aveva sottoscritto un contratto di affitto. Nei giorni scorsi Sirio ha risposto al Comune comunicando che procederà al monitoraggio e alla mappatura dell’insieme dell’area al fine di individuare puntualmente le azioni necessarie a completare la messa in sicurezza di tutti gli impianti. «Anche con Sirio srl - ha spiegato l’assessora - abbiamo contatti quotidiani per la parte di loro competenza, che non riguarda però lo smaltimento di materiale deperibile rimasto all'interno del sito, ma eventuali interventi sulla parte di impianto non direttamente oggetto dell’incendio». La divisione dei compiti In sostanza cosa accadrà adesso? Come si articoleranno le operazioni di bonifica? Come si divideranno i compiti le ditte incaricate da Inalca e da Sirio? Secondo l’ordinanza Comunale, alle ditte incaricate da Inalca spetterà la rimozione tutte quelle parti dell’azienda distrutte dall’incendio, in particolare nel perimetro che fino a poche settimane fa era ancora sotto sequestro da parte della Procura compresi i resti di carne e altri generi alimentari scampati alle fiamme e comunque ormai decomposti. E se in quella ricognizione si rinvenissero – come è probabile – manufatti contenenti amianto, la loro rimozione dovrà essere fatta secondo quanto prescrive la legge in materia. E a queste prescrizioni dovrà attenersi anche Sirio a cui spetta rimozione di tutta quella parte non toccata dalle fiamme ma che oggi va ugualmente demolita e rimossa. Anche lì si troveranno parti d’amianto che però non essendo state intaccate dalle fiamme non dovrebberro essersi sparse nell’aria. Anche in questo caso, è probabile che tra un paio di settimane sarà possibile stilare un bilancio o quantomeno si avranno gli elementi per fare il punto della situazione. Interviene il sindaco Non a caso, al termine di una giornata che può essere annoverata tra le positive (o meno negative, fate voi) della vicenda Inalca, il sindaco Marco Massari – per legge l’autorità sanitaria sul territorio comunale – ha voluto riaffermare lo spirito che fin qui ha guidato l’azione del Comune: «Le conseguenze di questo pesantissimo incendio – ha detto a chiosa della nota diffusa ieri dal Comune – sono gestite dall'amministrazione comunale con puntualità e attenzione, con l'obiettivo primario di tutelare la salute pubblica di cittadine e cittadini che vivono in quella zona e in tutta la città».l © RIPRODUZIONE RISERVATA