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Il caso

Allevamento intensivo di tacchini, la Forestale mette i sigilli a un cantiere a Fabbrico

Jacopo Della Porta
Allevamento intensivo di tacchini, la Forestale mette i sigilli a un cantiere a Fabbrico

I carabinieri ieri in Comune per acquisire documentazione

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Fabbrico Prima è arrivata un’auto dei carabinieri forestali. Poi, con il passare del tempo, sono giunte altre pattuglie dell’Arma. Un via vai molto consistente davanti al Municipio di Fabbrico, andato avanti dalla mattina fino a ieri sera. Una presenza che non è passata inosservata, tanto che l’ente locale nel pomeriggio ha deciso di spiegare con un post sulla pagina Facebook quello che stava accadendo: «In merito alla presenza dei carabinieri oggi in municipio, informiamo la cittadinanza che si tratta di un’attività dovuta all’acquisizione della documentazione tecnica relativa all’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto della ditta Gobbi e Frattini di via Bonifica». L’azienda di Desenzano del Garda sta realizzando un mega allevamento di tacchini al confine con Rolo e Reggiolo, destinato a ospitare fino a 39.900 capi su una superficie di 8.100 metri quadrati. «Si tratta di un atto inerente le procedure in essere, al quale il nostro ufficio tecnico ha fornito piena collaborazione. Attendiamo fiduciosi, confidando nell’operato degli organi competenti», conclude la nota del Comune. I controlli nel cantiere È dunque in corso un’indagine della procura sull’autorizzazione rilasciata all’allevamento, ma non sono noti altri particolari. La conferma arriva anche dal fatto che la Forestale, sempre ieri mattina, si è recata pure in via Bonifica. Al termine degli accertamenti è comparso un cartello che informa del sequestro preventivo del cantiere, eseguito dai Nuclei investigativi di polizia ambientale, agroalimentare e forestale del Gruppo di Modena su delega dell’autorità giudiziaria. I timori dei cittadini L’allevamento di tacchini è da mesi al centro delle preoccupazioni dei cittadini. Un anno fa, dopo il via libera da parte della Conferenza dei servizi, a Fabbrico si tenne un’assemblea pubblica alla quale parteciparono il sindaco Roberto Ferrari, rappresentanti di Arpae e del Servizio veterinario provinciale. In quella circostanza, Arpae spiegò che l’allevamento intensivo di tacchini era stato autorizzato in conformità alle norme vigenti e che l’imprenditore rispettava le regole ambientali previste per il settore. Pochi mesi prima, nel maggio 2024, alcuni cittadini avevano promosso una raccolta firme per chiedere chiarezza sul progetto. In quel documento venivano espresse perplessità sul fatto che l’azienda avesse chiesto l’autorizzazione «per un numero di tacchini per ciclo pari a 39.900, restando così sotto soglia Aia e vincolando la richiesta alla più semplice autorizzazione unica ambientale». Ieri nessuna comunicazione è arrivata dagli inquirenti in merito a questa indagine e anche il Comune ha deciso di limitarsi a una breve nota nel rispetto della riservatezza dell’inchiesta.