Gazzetta di Reggio

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Morto dopo il colpo con il taser: indagati tutti e tre i poliziotti

Morto dopo il colpo con il taser: indagati tutti e tre i poliziotti

Due le ipotesi accusatorie in seguito alla morte del 41enne Claudio Citro: omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa

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Sono indagati tutti e tre i poliziotti – di 30 anni, 23 e 26 anni – che all’alba di lunedì scorso erano presenti all’interno del forno Castagnoli di Massenzatico al momento della scarica di taser

dopo la quale è morto Claudio Citro, 41 anni.

Gli agenti sono stati iscritti nel registro degli indagati: due le

ipotesi accusatorie, omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa.

Il primo reato (articolo 589del codice penale) si riferisce alla morte di una persona come conseguenza non voluta (pena dai 6 mesi ai 5 anni); il secondo (articolo 55) disciplina una sproporzione e avviene quando «la colpa, derivante da negligenza, imprudenza o imperizia, rende punibile il superamento dei limiti imposti dalla legge».

Un atto dovuto, a indagine tuttora in corso, a tutela delle parti che potranno tramite i rispettivi legali nominare un consulente di parte. L’avviso dell’accertamento tecnico irripetibile disposto dal pm Giulia Galfano – affiancata dal procuratore capo in persona, Calogero Gaetano Paci, a sottolineare l’attenzione che la Procura riserva a questa delicata vicenda – è stato notificato ieri alle persone offese, cioè ai familiari della vittima (il figlio 18enne, la madre Alfonsina Serrapico, il padre Antonio, la sorella Giovanna e il fratello, tutti tutelati dall’avvocato Federico De Belvis) e ai diretti interessati, vale a dire i poliziotti presenti nella fase finale e tragica di un intervento durato quaranta minuti.

Il conferimento ufficiale dell’incarico dell’autopsia avverrà stamattina a mezzogiorno in Procura, quando si scopriranno le carte e si saprà quanti esperti parteciperanno all’autopsia prevista entro fine settimana all’Istituto di Medicina Legale di Modena. Il pm Galfano nominerà due medici.

La notifica dell’atto ha gettato nello sconforto i tre agenti, in questi giorni a casa sulla base delle lesioni riportate nella colluttazione e certificate al pronto soccorso. Dispiaciuto il quarto collega delle due Volanti intervenute, all’esterno per puro caso, e solidale l’intera questura di Reggio Emilia. In particolare il 30enne, ritenuto il più esperto, viene descritto come particolarmente provato per l’accaduto: è un istruttore di tiro – il che significa che è abilitato a insegnare agli altri a sparare con la pistola e il taser – e viene descritto dai colleghi come equilibrato e tecnicamente preparato.

Il trentenne si è affidato all’avvocato Giovanni Tarquini, che non si sbilancia: «Ci viene data la possibilità di partecipare con un nostro consulente ai necessari accertamenti».