Gazzetta di Reggio

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Violenza in città

Picchiato e rapinato nel sottopasso di viale Ramazzini, altri tre arresti

Picchiato e rapinato nel sottopasso di viale Ramazzini, altri tre arresti

Reggio Emilia: la violenta aggressione a giugno aveva portato a 7 misure cautelari. Un quarto giovane è ricercato

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Reggio Emilia Tre giovani, due di origine tunisina e uno marocchina poco più che ventenni, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato di Reggio Emilia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari. Sono accusati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate in concorso. Già a fine giugno la stessa indagine aveva portato all’emissione di sette misure cautelari contro altrettanti cittadini tunisini, ritenuti responsabili di tre rapine particolarmente violente e di un’aggressione che aveva causato uno sfregio permanente al volto di un giovane egiziano.


Il provvedimento eseguito tra l’inizio di agosto e quello di settembre riguarda una rapina avvenuta nel primo pomeriggio del 1° giugno nel sottopasso di via Ramazzini. In quell’occasione un cittadino tunisino di 22 anni era stato accerchiato e aggredito da quattro malviventi. Il modus operandi, già riscontrato in altri episodi, prevedeva l’avvicinamento alla vittima con un pretesto per instaurare una breve conversazione. Subito dopo gli altri complici intervenivano colpendolo con calci e pugni con estrema violenza. Dopo averlo sopraffatto, il gruppo si era impossessato di un monopattino elettrico, un cappello da baseball, una collana d’oro, un paio di occhiali e del denaro contante. Non soddisfatti, i rapinatori lo avevano ferito con un coltello per costringerlo a consegnare anche l’iPhone, prima di fuggire tra le vie del centro storico.

Decisive per le indagini sono state le dichiarazioni della vittima, la testimonianza di un passante e le immagini della videosorveglianza comunale, che hanno documentato i movimenti dei responsabili prima e dopo l’aggressione. Questi elementi hanno permesso di identificare i quattro autori e costruire un solido quadro probatorio, condiviso dall’Autorità giudiziaria, che ha disposto le misure cautelari. Per tre indagati si sono aperte le porte del carcere, mentre il quarto rapinatore è ancora ricercato. Si ricorda che, trattandosi di un procedimento penale nella fase delle indagini preliminari, per gli indagati vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.