Gazzetta di Reggio

Reggio

Se ne parla

Caso Albanese, anche Matteo Salvini interviene. Ma la relatrice Onu dopo le polemiche ringrazia il sindaco

Serena Arbizzi
Caso Albanese, anche Matteo Salvini interviene. Ma la relatrice Onu dopo le polemiche ringrazia il sindaco

Reggio Emilia: i fischi sul palco del teatro Valli diventano un caso nazionale. La provocazione di Parenzo alla Zanzara: «Perché non le hanno regalato la sciarpa di Hamas»

4 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia È il giorno della solidarietà bipartisan per Marco Massari, in attesa del vertice di maggioranza che si svolgerà questa sera a Reggio Emilia dopo il “caso Albanese”. Un caso che ha varcato da subito i confini nazionali, con il portale open source Visegrad 24 che ha pubblicato il video della Gazzetta di Reggio con la reazione polemica della platea. Fischi e insulti dopo il discorso del sindaco Marco Massari durante la consegna del Primo Tricolore a Francesca Albanese, al Teatro Valli.


 

Un caso che ha indotto Azione e FdI a chiedere la revoca del riconoscimento alla relatrice speciale dell’Onu, che ha bacchettato il sindaco per aver indicato il rilascio degli ostaggi israeliani come condizione per la pace. «Non c'è alcun imbarazzo nel riconoscersi nelle giuste parole del sindaco Marco Massari, che ha ancora una volta ribadito una linea politica che è condivisa a livello locale, regionale e nazionale - dice Massimo Gazza, segretario dei dem reggiani -. Il genocidio è genocidio, i crimini di guerra sono crimini di guerra. Negare l’uno o l’altro è sbagliato. Il sindaco Massari sul palco del Teatro Valli, ha detto proprio questo. Una parte della platea emotivamente scossa dall’attuale tensione internazionale e coinvolta nella narrazione della relatrice Francesca Albanese, ha interpretato le parole del sindaco come giustificative, quando non lo sono mai state». Dalla parte del primo cittadino si schiera a sorpresa anche il leader della Lega Matteo Salvini che rilancia il video girato al Valli e pur criticando «il sindaco di Reggio Emilia», che «accoglie con tutti gli onori questo personaggio che dice che anche i tagliagole islamici vanno capiti e viene pubblicamente umiliato perché ha osato chiedere la liberazione degli ostaggi israeliani», commenta: «Siamo ormai alla follia, vergogna», riferendosi anche alla “bacchettata” di Francesca Albanese al primo cittadino: «La perdono ma mi deve promettere che questa cosa non la dice più». Accorati gli interventi dei parlamentari Pd Andrea Rossi e Ilenia Malavasi: «È giusto leggere il riconoscimento conferito a Francesca Albanese non con lo sguardo della contingenza politica ma con la prospettiva più ampia che la nostra città ha sempre coltivato. Non significa condividere ogni posizione che la relatrice Onu ha espresso, ma riconoscere l’impegno per i diritti umani e per il diritto internazionale», scrive Rossi. «Il sindaco Massari, consegnandole il Primo Tricolore (ad Albanese, ndr), ha fatto bene a scegliere parole che tengono insieme verità difficili da pronunciare, ma che vanno ricordate, con onestà», aggiunge Malavasi. Per rimanere in casa dem, l’europarlamentare Elisabetta Gualmini definisce «inaccettabili» le contestazioni a Massari. E il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, indica che Massari non abbia «nulla di cui essere perdonato».

La stessa Francesca Albanese, su X, ringrazia Massari senza riferimenti alla polemica: «Orgogliosa che l’Italia sia così in prima linea a difesa della giustizia». Fratelli d’Italia chiede, con una mozione depositata dal capogruppo in consiglio comunale Cristian Paglialonga, la revoca del conferimento del Primo Tricolore a Francesca Albanese. Lo stesso fa il consigliere regionale Alessandro Aragona, attraverso una mozione in Regione. Un altro big del partito di Giorgia Meloni, Galeazzo Bignami, capogruppo FdI alla Camera, indica come «inaccettabile», quanto avvenuto a Massari. Il dibattito si estende anche al mondo della musica, con un artista impegnato come Frankie Hi Nrg che commenta: «Mi sembra allucinante. Non mi riconoscerò mai in chi vuole lo sterminio del popolo palestinese, né in chi considera legittimo rapire e detenere persone in ostaggio». Il caso ha tenuto banco anche a La Zanzara su Radio 24 di Parenzo e Cruciani. Il primo si lancia in un intervento provocatorio: «Perché non hanno regalato la sciarpa di Hamas alla signora Albanese?». La polemica ProPal tocca anche Teva, fornitore israeliano di Fcr, con il quale Albanese ha invitato a chiudere i rapporti. «Le farmacie offrono tutti i prodotti disponibili, di farmaco e che di parafarmaco - commenta Carlo Bergamini, direttore Fcr -. Vale per i prodotti dell’azienda Teva, ma anche in generale. Cerchiamo di dare la massima offerta ai cittadini e loro possono chiedere di sostituire il prodotto, decidere di comprarlo o no».  © RIPRODUZIONE RISERVATA