Quale futuro per l’ex Banca d’Italia. Il proprietario: «Si portino qui uffici pubblici». L’assessora conferma: «Avviato il confronto»
Reggio Emilia: l’edificio nel cuore del centro storico è chiuso da anni. Stefania Bondavalli: «Ogni iniziativa che ne metta al centro la valorizzazione avrà il pieno supporto della nostra amministrazione»
Reggio Emilia Una funzione pubblica, in uno degli immobili più prestigiosi della città e del centro storico, perché questi spazi possano rivivere ed essere nuovamente apprezzati dai cittadini. Questo l’obiettivo che si cerca di conseguire ormai da anni per l’ex sede della Banca d’Italia in piazza Martiri del 7 Luglio. Ed è un sogno per il quale l’imprenditore Edoardo Onofri si è messo in gioco più di tre anni fa, quando ha deciso di acquistare l’edificio, nella speranza di restituirne i fasti alla città. Onofri, con la società immobiliare Penta Investments, con sede a Pordenone, era ieri in città perché proprio nelle sale dell’ex Banca d’Italia, la cui bellezza lascia senza fiato, è stata ambientata la conferenza stampa di presentazione della nuova edizione delle Giornate Fai d’autunno.
«Mi preme innanzitutto sottolineare la soddisfazione per questa collaborazione con il Fai - spiega Onofri a margine della conferenza stampa di ieri mattina -. Questo permetterà ai reggiani di visitare quest’immobile chiuso ormai da tanti anni e che quando era in funzione come Banca d’Italia non era stato accessibile, dal momento che non era aperto al pubblico». «Un immobile così importante deve trovare una valorizzazione a livello pubblico - aggiunge l’imprenditore -. Credo che debba divenire il luogo in cui si esercitino funzioni pubbliche, o in termini di uffici, o di università, come si era detto. Noi da parte nostra, abbiamo dato la nostra disponibilità al Comune per fare qualsiasi tipo di intervento sia necessario, adesso la palla è in mano all’amministrazione. Va riconosciuta all’assessora Stefania Bondavalli la capacità di aver intercettato i fondi per gli hub urbani: speriamo che questa situazione possa portare a una presa di posizione da parte dell’amministrazione, perché il centro di Reggio Emilia ha bisogno di una sferzata in questo momento di sofferenza». Si parla spesso della possibilità di aprire il centro storico a nuovi studentati universitari. «Quando faccio riferimento a uffici pubblici intendo funzioni pubbliche, che siano università o studentati», conclude Onofri.
Da parte sua, l’assessora Stefania Bondavalli, con delega a economia urbana, con deleghe a commercio, turismo, città storica e sport afferma che il Comune supporterà le iniziative che valorizzeranno questo prestigioso immobile. «Confermo che è stato avviato un confronto con i titolari del fabbricato che ospitava la Banca d’Italia - sottolinea l’assessora Bondavalli -. Come amministrazione comunale riteniamo infatti che si tratti di un immobile significativo, sia per la sua collocazione in pieno centro storico sia per il suo valore storico e artistico. Ribadiamo, dunque, come abbiamo fatto con i proprietari del palazzo, che ogni iniziativa che ne metta al centro la valorizzazione avrà il pieno supporto della nostra amministrazione». La filiale reggiana della Banca d’Italia è stata chiusa alla fine del 2015: la spending review e la riorganizzazione dell’ente avevano portato a questa decisione. Nell’estate del 2022 arriva la svolta: pochi giorni prima di Ferragosto, dopo numerose voci di acquirenti che si sono rincorse negli anni, il compratore arriva davvero. Si tratta proprio di Onofri della Penta Investments. Da subito la nuova proprietà aveva manifestato il desiderio che l’immobile divenisse sede di una funzione pubblica. La società di Pordenone aveva già intessuto rapporti con la Banca d’Italia. Sei anni fa, nel 2019. Penta Investments rilevò un edificio di Bankitalia proprio nel centro della città friulana. Qui si è insediata un’attività commerciale, la catena di abbigliamento Ovs. Si vorrebbe un destino diverso, invece, per l’immobile di piazza Martiri del 7 Luglio. Anche in questo caso, nel corso degli anni, sarebbe stata espressa curiosità da parte di diversi soggetti interessati a un possibile utilizzo di questi spazi, che però non si sarebbe poi concretizzata. Si era parlato anche del possibile approdo di una multiutility, tramontato in un nulla di fatto. Si vedrà se la scommessa di portare qui un ufficio o una funzione pubblica sarà vinta.