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Il lutto

Muore a 51 anni dopo un’operazione al cuore

Ambra Prati
Muore a 51 anni dopo un’operazione al cuore

Vincenzo Coccoli lavorava all’Ufficio di Sorveglianza del tribunale di Reggio Emilia. Per 25 anni è stato agente di polizia penitenziaria

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Reggio Emilia «Si è sottoposto a un intervento cardiaco programmato, che sulla carta doveva essere di routine». Invece, a causa di complicazioni, è spirato quattro giorni dopo. È morto all’improvviso, a 51 anni, Vincenzo Coccoli, padre di famiglia, per 25 anni agente di polizia penitenziaria poi passato al ruolo civile: lavorava all’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Reggio Emilia, dove era benvoluto e stimato da numerosi avvocati e dal personale amministrativo. «È stato un fulmine a ciel sereno – racconta l’amico Luigi Esposito, vicino alla moglie molto provata –. Per me Vincenzo era come un fratello. Abbiamo condiviso tante cose assieme durante i nostri lunghi anni di servizio passati alla Pulce per garantire sempre al meglio il nostro servizio. È un brutto sogno per tutti coloro che gli volevano bene».

Di origini siciliane, Vincenzo si è trasferito a Reggio Emilia per lavoro; abitava in campagna a Massenzatico. Arruolatosi nella polizia penitenziaria nel 1998, prestando servizio nel carcere della Pulce, nella nostra città il 51enne non aveva altri familiari ma ha stretto profondi legami di amicizia con alcuni colleghi e con una cerchia di amici stretti. Due anni fa, a causa dei problemi di salute, l’assistente capo ha cambiato ruolo passando, all’interno dello stesso Ministero di Giustizia, al Tribunale di Reggio Emilia. Per risolvere il malfunzionamento a una valvola mitralica, martedì scorso Vincenzo è stato ricoverato all’ospedale di Villa Salus e sottoposto a un’operazione al cuore. Qualcosa, però, dev’essere andato storto. «All’uscita dalla sala operatoria i dottori hanno detto subito che la situazione era grave – prosegue l’amico – Difatti si è aggravato giorno per giorno, fino a spirare venerdì alle 22». Vincenzo viene descritto come «sempre disponibile, buono d’animo, corretto: non l’ho mai visto arrabbiato. Era una persona solare. Il suo sorriso e la sua allegria erano contagiosi. Positivo d’indole, era pronto a vedere il bicchiere mezzo pieno e a trattare anche gli argomenti più impegnativi con infinita leggerezza». Nel tempo libero la sua passione principale era partecipare a gare organizzate di cani da tartufi «con i suoi due amati cani Laika e Kimba, che tuttora lo aspettano a casa». Il 51enne lascia in un dolore profondissimo la moglie Gisella e il figlio diciottenne Simone, ai quali in queste ore sono arrivati una marea di messaggi da parte degli ex colleghi della polizia penitenziaria. La camera ardente nella casa funeraria Croce Verde sarà aperta oggi (ore 8.30-12.30 e 14.30-18.30) e domani a partire dalle 8. Sempre da lì, domani alle 13.45, partirà il corteo funebre diretto alla chiesa parrocchiale di Massenzatico, dove si svolgerà il funerale; poi il feretro proseguirà in forma privata per il cimitero di Coviolo in attesa di cremazione. La famiglia fa sapere di preferire ai fiori opere di bene. l © RIPRODUZIONE RISERVATA