Istoreco all’attacco della ministra Roccella: «I Viaggi della Memoria ad Auschwitz non sono una gita»
In provincia di Reggio Emilia, dal 1999 sono oltre ventimila i ragazze e le ragazzi vi hanno preso parte. Matthias Durchfeld, co-direttore: «Mi rammarico quando progetti seri come un viaggio di studio a Auschwitz-Birkenau finisce in balia dei partiti e della politica»
Reggio Emilia «Istoreco è un istituto storico, non fa politica, opera nel campo della storia, della ricerca e dell’educazione: per questo mi rammarico, quando progetti seri come un viaggio di studio a Auschwitz-Birkenau finisce in balia dei partiti e della politica». Conosce bene il tema del Viaggio della Memoria Matthias Durchfeld, co-direttore di Istoreco e da oltre vent’anni uno dei referenti dei Viaggi della Memoria, quelli tirati in ballo dalla ministra della Famiglia e Pari opportunità, Eugenia Roccella, come “gite” pensate per accomunare fascismo e antisemitismo.
In provincia di Reggio, l’istituto storico Istoreco propone Viaggi dal 1999, in totale oltre ventimila ragazze e ragazzi vi hanno preso parte, trasformando il progetto in uno dei più vasti in Italia. Oltre che uno dei più radicati, spesso vissuto da generazioni successive delle stesse famiglie. «Un altro aspetto che mi ha colpito, e non in positivo, è la banalizzazione dei viaggi, definiti “gite” – aggiunge Durchfeld – Non sono gite, ma progetti didattici articolati che a Reggio cerchiamo di portare avanti al meglio, in collaborazione con scuole e istituzioni. Inoltre, la generalizzazione contenuta nella sua affermazione, “le gite servono solo per accomunare fascismo e antisemitismo”, mi sembra che non aiuti il suo ragionamento. I viaggi non puntano a nessun paragone del genere: lo scopo dei nostri viaggi non è quello di far pensare qualcosa di ben definito agli studenti, quanto quello di studiare e di sviluppare un approccio critico. E di farlo a partire dal luogo: il luogo è una fonte e va studiata come tale, non va strumentalizzata. Senza contare l’aspetto prioritario di tutta la discussione, quello storico». Il co-direttore di Istoreco ricorda che andando ad Auschwitz, «ma mi piace sottolineare che i Viaggi della Memoria conducono anche verso altre mete, è necessario partire dallo studio del periodo della guerra, dal 1940 al 1945. E quindi, per forza di cose, si studia anche la collaborazione attiva dei fascisti alla Shoah organizzata dai nazisti. Non lo decidiamo noi, è la storia».
E su questo «concludo che, visto cosa ha rappresentato il fascismo, l’antifascismo dovrebbe comunque essere un punto fermo per ogni cittadino democratico. Credo lo ribadisca anche la Costituzione italiana». Sulla stessa linea di pensiero anche la co-direttrice di Istoreco Gemma Bigi: «Il razzismo antiebraico è presente da tanti secoli, fascismo e nazismo storicamente lo hanno esasperato, concentrandosi sugli ebrei, così come su sinti e rom. Questa amplificazione è dovuta anche al fatto che nei Paesi europei erano l’unica minoranza ben identificabile e isolabile, era facile identificarli come diversi». Secondo Bigi, «questo sentimento anti-ebraico esisteva già, è stato studiato, ma è stato amplificato e esasperato in maniera esasperata come mai prima: le persone erano censite, per sapere dove andare a prenderle. Non c’è nessun precedente, in questo senso, e mi auguro che nessun altro sistema possa avere in futuro una pianificazione scientifica così precisa». Un ultimo punto: «Quello che sta accadendo è figlio dalla voluta semplificazione della complessità storica, un percorso pensato per tirare acqua al proprio mulino. Per ottenere un vantaggio, si appiattisce la complessità sino a far credere che sostenga solo la nostra versione. E trovo questo approccio ancora molto pericoloso. Da decenni, e non lo fa solo Istoreco, si lavora alla didattica della storia e lo si fa in maniera seria, partendo da un portato significativo. È difficile da accettare che ci sia una visione secondo cui tutto lo sforzo di decenni di didattica della memoria si fermino a una banalizzazione serie. I fatti, penso ai contributi che la Regione emana ogni anno, non dicono questo, all’opposto», conclude la Bigi. La vicenda è finita rapidamente anche in Sala Tricolore. Nella seduta di ieri il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno urgente ex art.21, primo firmatario il consigliere Miglioli, sulle dichiarazioni della ministra Roccella volte a sminuire l’importanza dei Viaggi della Memoria. Il documento ha ottenuto 20 voti favorevoli (Pd, M5S, Lista Marco Massari sindaco, Europa verde-Possibile, Coalizione civica) e 5 voti contrari (FdI, Lega Salvini premier). «I Viaggi della Memoria di Istoreco sono un modello nazionale e una pratica civile riconosciuta – commenta infine il consigliere di Coalizione Civica Dario De Lucia – Dietro ogni partenza ci sono insegnanti che si formano, giovani che scoprono la storia nei luoghi della deportazione, famiglie che partecipano, istituzioni che cooperano. È una comunità educante, non un atto militante». l © RIPRODUZIONE RISERVATA