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Chiede sicurezza per la zona stazione, minacciato durante l’intervista. «Serve un cambio di passo, così l’esercito non serve»

Serena Arbizzi
Chiede sicurezza per la zona stazione, minacciato durante l’intervista. «Serve un cambio di passo, così l’esercito non serve»

Il commerciante Hossain Delwer, di via Eritrea preso di mira da un passante. Con l’amministratore di condomini Andrea Galeotti l’appello e una manifestazione a novembre

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Reggio Emilia «Serve un cambio di passo. Così l’esercito non serve a niente». Lo chiedono esercenti e professionisti della zona stazione, che l’ultimo sabato di novembre, al mattino, si troveranno in piazzale Marconi per chiedere che arrivi una svolta nel quartiere ormai sprofondato nel degrado. Si fanno portavoce di questa richiesta l’amministratore di condomini Andrea Galeotti e Hossain Delwer, del negozio di alimentari di via Eritrea, il cui figlio ha subito un’aggressione. Alla manifestazione è prevista la partecipazione di centinaia di persone.

L’appello
«I problemi sono tantissimi e ogni giorno ce n’è una nuova – spiegano Galeotti e Delwer –. Assistiamo quotidianamente a una situazione di illegalità diffusa, dallo spaccio a cielo aperto alla mancanza di pulizia: da giorni e giorni nessuno passa a pulire. L’altro giorno sono stati bruciati cassonetti tra via Turri e via Vecchi, lunedì si è verificata un’aggressione a bottigliate sotto i portici di viale IV Novembre. Ogni giorno si sentono le sirene. Le risse sono la routine. Dobbiamo dare un segnale tutti insieme: siamo tutti coinvolti. Il problema è diffuso in più punti della città». «Non solo in viale IV Novembre è stato necessario costruire una cancellata per difendersi dallo spaccio, ma anche in via Bismantova e via Pradarena», puntualizza Galeotti. I cittadini chiedono, inoltre, che l’esercito costituisca un presidio fisso davanti alla stazione, «non basta la zona rossa allargata. È mai possibile che a Reggio Emilia la stazione venga chiusa di notte? Significa che lo Stato ha rinunciato a proteggere i cittadini? Ormai si è creato un senso diffuso di impunità e la gente si sente libera di fare quello che vuole. Il parcheggio sotterraneo delle biciclette è soggetto a interventi spot, ma serve una attenzione continuative. Quanti chili di droga viene smerciata qui al giorno?».

Minacciato durante l’intervista
È un grido per chiedere aiuto quello che arriva dalla zona della stazione. «Iniziamo a sistemare le zone più “calde” della città - chiedono i cittadini -. Da qui passano migliaia di persone al giorno dirette o provenienti dalla stazione». «Qui si devono portare gli uffici comunali, movimenti positivi di persone - è la proposta -. Perché le cooperative affittano appartamenti in cui vengono collocati immigrati vicini in condizioni di pericolo? Arrivano qui, non conoscono il territorio e possono essere coinvolti rapidamente dal degrado se vengono sistemati in ambienti a rischio». «Nel mio negozio vengono molte meno persone negli ultimi anni, da quando sono state riqualificate le ex Reggiane - aggiunge Hossain Delwer -. Inizialmente, il problema era in piazzale Europa. Quando hanno deciso di pulire le ex Reggiane il degrado è arrivato qui. Una volta, i miei famigliari potevano venire in negozio per sostituirmi, oggi hanno paura». Non fa in tempo a menzionare la parola paura lungo via Eritrea che un uomo che intercetta la conversazione si ferma e lo minaccia: «Parli di paura? Ma che dici? Conosco tua figlia...». Più volte Delwar ha assistito a liti di spacciatori che in un’occasione gli hanno rotto il faro dell’auto mentre si stavano scontrando per 5 euro. «Anche la polizia a piedi potrebbe essere una soluzione - affermano i cittadini -. Sì, sappiamo che sono iniziati i lavori per la caserma della Polizia locale, ma dovranno passare altri due anni...».  © RIPRODUZIONE RISERVATA