Gazzetta di Reggio

Reggio Emilia Un malore al lavoro, in una mattina come tante in via Guido da Castello, sede degli uffici comunali dell’ambito Scuola, le è stato fatale. A nulla sono valse le cure dei sanitari e il disperato trasporto al pronto soccorso. Il Comune di Reggio è in lacrime per l’improvvisa scomparsa di Flavia Avesani, 48enne dipendente comunale del settore Intercultura.

Ieri, intorno all’ora di pranzo, Avesani si è accasciata al suolo. A dare l’allarme sono stati i colleghi, che hanno fatto il possibile per cercare di salvarla. Flavia era volontaria della Protezione Civile, era sposata con Sergio Settembrini con cui viveva a Cavriago. La maggior parte del suo tempo lo trascorreva però in Comune, ed è per questo che ieri, non appena si è diffusa la notizia, è arrivato il cordoglio del sindaco Marco Massari e dell’intera amministrazione comunale. Chi la conosceva bene è l’assessora all’Educazione Marwa Mahmoud, che dice: «Era un’assistente sociale, oltre che una pacifista, un’ambientalista e un’animalista. Era una persona molto gentile, dall’animo buono. A livello professionale aveva portato avanti i progetti legati al dialogo inter-religioso e al coordinamento del diritto di parola. L’ultima attività svolta insieme è stata “Banchi d’estate”, che dava modo agli studenti stranieri appena arrivati sul territorio di affinare le proprie conoscenze in merito alla lingua italiana». Mahmoud racconta così di un’ultima edizione al liceo Ariosto, con una successiva premiazione: «Flavia era sempre in prima linea per tutti gli eventi culturali della nostra città. Perdiamo un’anima buona», conclude.

Prontamente è arrivato il cordoglio anche del Pd di Reggio: «Alla famiglia, ai colleghi e all’amministrazione comunale rivolgiamo la nostra vicinanza e le più sentite condoglianze – dice il partito di maggioranza –. Flavia sarà ricordata per la sua disponibilità, la professionalità e la dedizione con cui ha svolto ogni giorno il proprio impegno al servizio della comunità reggiana e nel suo impegno di volontaria della Protezione Civile». L’associazione di volontariato era una sorta di seconda casa per la donna, un centro in cui poter mettersi a disposizione degli altri. Ancora sotto choc il personale, a partire dal presidente dell’associazione volontari “Città del Tricolore” Luca Iodice: «Per noi faceva la segretaria d’emergenza, andava anche a scuola a fare assistenza per le prove di evacuazione. Nel 2016 era partita per le Marche aiutando le popolazioni terremotate. Siamo addolorati». I funerali della donna non sono ancora stati fissati. l © RIPRODUZIONE RISERVATA